NEL COLLEGIO DI LEOPOLI

 

 

 

Nella primavera del 1907 giunsero a Pabianice alcuni Frati Minori Conventuali. Al termine della predicazione il P. Pellegrino Haczela, annunziò dal pulpito che i frati avevano aperto a Leopoli un collegio per accogliere tutti i giovani desiderosi di seguire l’esempio di S. Francesco. Raimondo e Francesco accolsero prontamente l'invito.  Avevano già letto la vita del Santo di Assisi, la cui vita cavalleresca ed eroica li aveva entusiasmati. I due giovani accompagnati dal padre Giulio, travestiti da contadini, superarono di nascosto il confine russo-austriaco e varcarono la soglia del Convento di Leopoli.

Raimondo rimarrà nel piccolo Seminario di Leopoli tre anni, durante i quali portò a termine gli studi umanistici. Le poche notizie che abbiamo ci raccontano delle sua intelligenza e della sua bontà. Tante erano le capacità, soprattutto nel campo della matematica e della fisica che gli stessi compagni più anziani ricorrevano a lui per la soluzione dei problemi più complicati. Un giorno un professore del piccolo seminario, il Signor Gruchala, uscì fuori con questa espressione: «Peccato che questo giovane diventi frate, mentre è così ricco di doti». Un talento matematico gli pareva forse sprecato in una scuola di Teologia… ma il Signore, nei suoi piani, aveva bisogno anche di questo!