Nel libro dei Santi

L'uomo beato, appena fu assunto a godere la luce del volto di Dio, incominciò a risplendere per grandi e numerosi miracoli. La fama di essi giunse ben presto all'orecchio del sommo pontefice, papa Gregorio IX.

Il pastore della Chiesa, riconoscendo con piena fede e certezza la santità di Francesco, non solo dai miracoli uditi dopo la sua morte, ma anche dalle prove viste con i suoi propri occhi e toccate con le sue proprie mani durante la sua vita, non ebbe il minimo dubbio che egli era stato glorificato nei cieli dal Signore. Quindi decise di proclamarlo, sulla terra, degno della gloria dei santi e di ogni venerazione. Affidò il compito di esaminare i miracoli conosciuti e debitamente testimoniati a quelli tra i cardinali che sembravano meno favorevoli. E solo quando i miracoli furono discussi accuratamente e approvati all'unanimità, decretò che si doveva procedere alla canonizzazione. Andò personalmente nella città di Assisi e il 16 luglio dell'anno 1228 iscrisse il beato padre nel catalogo dei Santi. (FF 1251ss)

 

 

Papa Gregorio IX

A comprovare l'autenticità del prodigio delle stimmate ci sono non soltanto le testimonianze di coloro che videro e toccarono, ma anche le ammirabili apparizioni che rifulsero dopo la morte del Santo. Papa Gregorio IX, al quale Francesco aveva profetizzato l'elezione alla cattedra di Pietro nutriva in cuore, prima di canonizzarlo, dei dubbi sulla ferita del costato. Ebbene, una notte, come lo stesso pontefice raccontava tra le lacrime, gli apparve in sogno il beato Francesco che, con volto severo, lo rimproverò per quelle esitazioni e, alzando bene il braccio destro, scoprì la ferita e gli chiese una fiala, per raccogliere il sangue zampillante che fluiva dal costato. Il sommo Pontefice, in visione, porse la fiala richiesta e la vide riempirsi fino all'orlo di sangue vivo. Da allora egli si infiammò di grandissima devozione e ferventissimo zelo per quel sacro miracolo. Questo Papa, che aveva sommamente amato Francesco, fece erigere a gloria di lui una chiesa, arricchendola poi con preziosissimi doni. A due anni dalla canonizzazione, il corpo del Santo fu solennemente trasferito nella nuova Basilica. (FF 1257 ss)