Risuscita il giovane Paolo Massimo
Il giovane Paolo, figlio del Principe Fabrizio Massimo, del quale Padre Filippo aveva profetizzato la nascita, fu colpito da una grave febbre che lo tormentò per parecchi giorni. Il Santo lo visitava spesso, assistendolo e consolandolo con la preghiera. Ma il mattino del 16 marzo 1589 il ragazzo entrò in agonia. I familiari andarono subito a chiamare Filippo, ma egli stava in quel momento celebrando la S. Messa. Terminata l’Eucaristia il Santo si affrettò verso la casa del giovane, il quale nel frattempo era già spirato. Il padre e le sorelle piangevano e anche Filippo si commosse. Poi si inginocchiò e si mise a pregare con ardore. Alzatosi prese l’acqua benedetta e vi asperse il corpo del ragazzo, poi soffiò sul suo volto e a voce alta lo chiamò: “Paolo, Paolo”. E quello che avvenne ha dell’incredibile, se non fosse testimoniato al Processo sotto giuramento dagli stessi presenti: il morto aprì gli occhi e, come svegliato da un lungo sonno, riprese vita e iniziò a dialogare con Filippo per un buon quarto d’ora. Confessò un peccato dimenticato e poi, alla domanda di Filippo se desiderava morire oppure restare ancora su questa terra, Paolo rispose di preferire di andare in Cielo per incontrare la madre e la sorella, recentemente scomparse. Abbracciato al suo amato padre spirituale il giovane si riaddormentò nel sonno della morte.
Catturato dalla Grazia
Tommaso Arena, un ragazzo scapestrato di origine calabrese, aveva iniziato a frequentare l’Oratorio solo per farsi beffa e disturbare coloro che lo frequentavano. Si piazzava in fondo alla stanza e iniziava a prendere in giro uno, poi a canzonare l’altro, poi si metteva a ridere e a fischiare. Tutti si erano ormai stancati di lui e se ne lamentavano con Padre Filippo. “Abbiate pazienza e vedrete”, rispondeva loro il Santo. Il ragazzo continuò per parecchio tempo con la sua strafottenza, ma lentamente, sia perché nessuno rispondeva più alle sue provocazioni, sia perché attratto delle dolci maniere di Filippo, iniziò a cambiare atteggiamento.
La pazienza di tutti aveva vinto: il ragazzo chiese pubblicamente perdono per il suo comportamento passato e iniziò un cammino spirituale sotto la guida del Padre. “Avete visto? – diceva Filippo a chi prima lo aveva consigliato di mandar via il ragazzo - . Era venuto per prenderci in giro, ma poi è rimasto lui preda di uno scherzo della Grazia”.