GLI AFFETTI
Carissimo papà, domani è la tua festa e mi rincresce molto di non poterti esprimere a voce tutti i sentimenti del mio animo.
Però io domani sarò vicino a te e pregherò, perché Iddio ti dia tutte le consolazioni possibili per il Bene, che hai fatto e che fai.
(Lettera al padre, 27 settembre 1923)
Cara mamma, mi rincresce anzi mi ha fatto molto pena che tu pensi simili cose non vere. I consigli della Mamma sono sempre i più saggi e sono sempre buoni anche quando uno è già vecchio. Quest’anno tu sei stata molto lontana da me ed io ho potuto apprezzare cosa vuol dire non avere la Mamma vicina che ci sgrida ogni tanto, ma che alla sera ci dà il bacio e la sua benedizione, pur non essendo solo, ma avendo una cara zia e una cara nonna. [...]
Cara Mamma, scusami ancora di tutti i piccoli dispiaceri, che ti ho dato, ma sta pur certa che, se qualche volta ho mancato verso di te, in avvenire cercherò di far meglio, perché a te penso sovente e prego sempre Iddio, perché ti dia quelle consolazioni che io per i miei difetti non posso darti pur volendoti un gran bene.
Baci a te, e a zia. Pier Giorgio
(Lettera alla madre, 19 luglio 1922)
So da mamma che fai la donna di casa e ciò ti procura le lodi del tuo fratello lontano. Una raccomandazione vorrei farti adatta specialmente a questi tempi di quaresima ed è questa che tu in questi tempi che sono di lutto per la Chiesa ti prepari con qualche piccolo sacrifizio e privazioni a poter fare la S. Pasqua che se quest’anno purtroppo non possiamo fare materialmente insieme, spiritualmente sì, perché io nelle preghiere come tu nelle tue mi ricorderai e così quel giorno come sempre i nostri spiriti saranno saldamente uniti in Dio.
(Lettera alla sorella, 13 marzo 1925)