La lotta che non si combatte: Cocaina, silenzio gradito ai «big»
Chino Pezzoli - Avvenire 2002
La paura si diffonde attorno a noi: strade e piazze vengono occupate da gruppi di ragazzi, ragazze e adulti chiassosi, maleducati, violenti. Si va dicendo che sono adolescenti abbandonati a se stessi, bulli allevati in famiglie permissive, stupidi che si danno importanza seminando qua e là paura e terrore. Nelle città e nei paesi la gente teme i drappelli di questi prepotenti che minacciano, danneggiano auto, si mettono al volante e provocano incidenti, fanno schiamazzi notturni, insultano le persone. La gente invoca tutela dalle Forze dell’ordine. Si tace o si ignora una delle cause che favorisce il disordine e l’aggressione di questi " nuovi eroi", ossia l’uso e l’abuso di cocaina. La cocaina è la droga che fa esplodere il disordine, il teppismo, la violenza. Si trova e si spaccia ovunque e viene usata dai ragazzi giovanissimi per potenziare un "io" fragile, confuso e demotivato. Alcuni grammi di cocaina sono in grado di alterare immediatamente la normale funzionalità della psiche e determinare sensazioni di onnipotenza, di superamento dei confini e dei limiti, nonché a far compiere azioni lesive verso se stessi e gli altri. Il numero crescente dei disordini sociali, degli omicidi e dei suicidi è in stretto rapporto con l’uso e abuso di cocaina. Purtroppo c’è un silenzio omertoso di fronte a questa sostanza che "frigge" il cervello. E il motivo di tanta cautela mi pare evidente quanto colpevole: la cocaina è la droga dei big, delle persone che contano in questa società. Non si può combatterla, sequestrarla, si dovrebbero denunciare e condannare persone famose del mondo dello spettacolo, dello sport, del benessere...Serve per foraggiare il personaggio e assicurargli in ogni campo il successo, trionfo, potere... Inoltre, la cocaina è la droga "buona" che stimola il sesso e assicura le avventure erotiche. Sono in molti pronti a vivacizzare e potenziare la loro virilità con sostanze stimolanti. La diffusione e il consumo della cocaina sono in aumento, sostenuti da una falsa cultura che vorrebbe dissuadere dall’abuso, non dall’uso. Viene consumata quindi in famiglia, nella scuola, nei centri sociali, durante i concerti musicali, nelle contestazioni politiche e sociali. Ai Centri di Ascolto si presentano tutti i giorni soggetti violenti e disturbati nella personalità per l’uso e abuso soprattutto di cocaina. E ciò che più sconcerta di fronte a queste vite pericolose e spezzate, è l’incoscienza di genitori e educatori, e il silenzio "voluto" da parte dei mezzi di comunicazione. Solo quando si verifica un fattaccio, come in questi giorni, che un giovane uccide il suo ex datore di lavoro, si dà la notizia con la precisazione che si tratta di un cocainomane. Non si può più tacere! Finiamola una buona volta, di sostenere la tesi che una "striscia di cocaina" funge da ricostituente psichico. Non si dica nemmeno che la cocaina ha sostituito l’eroina, ma piuttosto che vengono spesso consumate insieme: la cocaina come stimolante e l’eroina come analgesico. A differenza dell’eroina, la cocaina sconvolge, psichiatrizza il consumatore e lo rende violento verso gli altri.