Cercasi riaccoppiati felici
di Umberto Folena (Avvenire)
Sei un separato risposato, ricongiunto, riaccoppiato felice? Vuoi manifestare la tua gioia andando a giocare in tv con 99 uomini e donne come te, dando così un'immagine positiva, liberante e liberatoria delle seconde nozze, o seconde unioni fa lo stesso? Sei fortunato, puoi chiedere di entrare a far parte del casting di Ciao Darwin, quarta edizione, in onda dal marzo prossimo. La redazione dello spensierato, lievissimo, impalpabile programmino condotto da Paolo Bonolis sta organizzando, tra gli altri, anche un confronto tra cinquanta separati ricongiunti e 50 separate ricongiunte. L'essenziale è che abbiano voglia di divertirsi. E raccontino una storia "giusta". Se sia "giusta" o "sbagliata", insomma se funzioni oppure no, è la redazione a deciderlo previo colloquio. I separati ricongiunti, sembra di capire, devono sprizzare allegria da tutti i pori. Andranno lì per divertire se stessi e soprattutto divertire il gentile pubblico a casa, a cui verrà comunicata un'immagine di coppie ricomposte, in vario modo, assolutamente positiva. Altro che lo stress, la stanchezza, le difficoltà, ma anche le conquiste, la serenità, la soddisfazione di riuscire a stare insieme a lungo, e per sempre, delle famiglie.
Famiglie, mala tempora currunt. In tv vengono sistematicamente massacrate. Non viene rappresentata la famiglia, ma la sua crisi irreversibile. In particolare la sua impotenza. Quali coniugi e genitori restano nella memoria recente? Quelli con figli adolescenti assassini, che si chiedono "dove abbiamo sbagliato"; le famiglie massacrate da un padre o, più raramente, da una madre usciti di senno. Immagini cupe, davvero poco solari, decisamente non divertite né divertenti.
Che la realtà sia molto, molto più complessa non sembra fregare niente a nessuno, nei mass-media e dintorni. I cacciatori di separati giulivi di Ciao Darwin, nella loro ri cerca, si sono imbattuti anche in associazioni fondate apposta per aiutare a risolvere i traumi della separazione, specialmente quella che un coniuge ha dovuto subire suo malgrado; associazioni di dichiarata ispirazione cattolica. Era l'occasione per gettare una luce più completa e vera sulla condizione dei separati. Invece niente. La sola immagine è: riaccoppiati felici, grintosi e tutti d'un pezzo, con addosso una gran voglia di divertirsi; gli altri tristi e mesti, noiosi, poco interessanti. Un altro esempio? Un importante mensile per genitori sta cercando una "seconda famiglia" che possa testimoniare che "ricostituirsi è bello, separarsi non è traumatico ed è possibile mantenere buoni rapporti con l'ex"; purché accetti di farsi fotografare e abbia un bambino di meno di 4 anni.
Pura ideologia travestita da intrattenimento o da informazione. Che fa sentire tutti inadeguati: i separati che fanno fatica e che contemplando l'allegra brigata di Bonolis penserà: allora io sono proprio un deficiente, un buono a nulla, un fallito; e le famiglie che tengono duro, felicemente, nonostante l'ambiente sempre meno favorevole, e non vedendosi mai rappresentate penseranno: allora davvero siamo un'esigua minoranza destinata all'estinzione. Due falsità non fanno una verità. Neanche in prima serata.