Pio XII: un grazie dagli Ebrei
di Vittorio Viccardi
"Dov'era e che cosa faceva la Chiesa Cattolica quando milioni di Ebrei
venivano perseguitati dal totalitarismo nazista? Perché Papa Pio XII non
condannò apertamente questo sterminio?". Tra le accuse rivolte alla Chiesa
Cattolica, questa è certamente una delle più infamanti perchè chiama in
causa l'operato di uno dei più grandi Papi del nostro secolo, se non di tutta
la storia della Chiesa, Pio XII. Secondo l'accusa il Papa, tacendo per viltà e
paura, sarebbe da considerarsi connivente con i colpevoli dell'Olocausto. In
verità, se ci si attiene a quanto è veramente accaduto, non si può fare a
meno di rilevare come la figura di Pio XII sia stata circondata da falsità ed
inesattezze. Lo testimonia il fatto che anche tra gli stessi Ebrei non esiste
unanimità di opinioni e non tutti condividono le critiche infamanti mosse al
Pontefice. Molti esponenti, e tra i più autorevoli, del mondo ebraico hanno
riconosciuto a Papa Pio XII innumerevoli meriti in difesa degli ebrei nella
dolorosa vicenda dell'Olocausto. Il loro grazie sincero non si comprenderebbe se
Papa Pio XII avesse avallato 1'Olocausto. A cominciare dall'allora Ministro
degli Esteri di Israele Golda Meir, che in occasione della morte di Pio XII,
avvenuta nel 1958, inviò alla Santa Sede un messaggio di cordoglio nel quale si
poteva leggere: "Durante il decennio del terrore nazista, il nostro popolo
ha subito un martirio terribile. La voce del Papa si è alzata per condannare i
persecutori e per invocare pietà per le vittime". Va da sè che nessuno è
in grado di spiegare come avrebbe potuto una così alta autorità del Governo
israeliano pronunciare questi elogi se il Pontefice fosse stato considerato
complice delle atrocità naziste. Non fu il solo riconoscimento. Nell'immediato
dopoguerra, Nahum Goldmann, presidente del Congresso Mondiale Ebraico, autorità
riconosciuta nel mondo di Israele, ha scritto: "Con particolare gratitudine
ricordiamo tutto ciò che egli [Pio XII] ha fatto per gli ebrei perseguitati
durante uno dei periodi più bui della loro storia". E a dimostrazione che
non si trattava soltanto di parole di circostanza, il medesimo Congresso donò
alla Santa Sede 20.000 dollari per le opere di carità. Cinquant'anni fa, era
una bella somma.
Anche Albert Einstein, scienziato ebreo di fama mondiale, commentando la non
irresistibile ascesa del nazismo in Germania, scrisse: "Solo la Chiesa
rimase in piedi a sbarrare la strada alla campagna di Hitler per sopprimere la
verità". Dire "Chiesa", allora, significava dire Papa Pio XII.
Si tratta di gratitudine che ha un fondamento storico. Stando alle cifre fornite
dall'ebreo Emilio Pinchas Lapide, storico, diplomatico, già Console generale di
Israele a Milano, la Santa Sede, i nunzi e la Chiesa cattolica hanno salvato da
morte certa tra i 700.000 e gli 850.000 ebrei. Non esiste al mondo -
ricordiamolo bene noi cattolici - una istituzione o un governo che possa vantare
un simile operato. Luciano Tas, gia direttore di Shalom e noto rappresentante
della comunità ebraica romana, ha scritto. "Se la percentuale di ebrei
deportati non è in Italia cosi alta come in altri Paesi, ciò è senza dubbio
dovuto all'aiuto attivo portato loro dalla popolazione italiana e dalle singole
istituzioni cattoliche... Centinaia di conventi, dopo 1'ordine in tal senso
impartito dal Vaticano [dunque da Pio XII] accolsero gli ebrei, migliaia di
preti li aiutarono, altri prelati organizzarono una rete clandestina per la
distribuzione di documenti falsi". E riconoscimenti significativi giunsero
a Papa Pio XII da Leo Kubowitzki, Segretario generale del Congresso Mondiale
ebraico, recatosi in udienza il 21 settembre 1945, a guerra appena finita, per
presentare "al Santo Padre, a nome dell'Unione delle Comunità
Israelitiche, i più sentititi ringraziamenti per l'opera svo1ta dal1a Chiesa
Cattolica a favore della popolazione ebraica in tutta l'Europa durante la
guerra". Riconoscimento preziosissimo, perchè formulato quando era ben
viva la memoria e vivi i testimoni.
Riguardo, poi, al presunto "silenzio" di Pio XII, non si puo far finta
di dimenticare che il Papa alzo la sua voce più di una volta. Ne dà prova il
famoso Radiomessaggio natalizio del 1942, con il quale Pio XII denuncio il
genocidio in atto nei confronti di milioni di vittime, che senza colpa, ma solo
"per ragioni di nazionalità e di stirpe [chiarissimo il riferimento agli
Ebrei] sono destinate alla morte o ad un progressivo deterioramento". Nè
si puo dimenticare che fu proprio il Cardinale Pacelli, futuro Pio XII, a
ispirare, se non a scrivere, già nel 1937, la famosa enciclica di Pio XI "Mit
brennender Sorge" (Con ardente preoccupazione) nella quale si condannava
esplicitamente il razzismo nazista. Passi di quella Enciclica furono letti in
tutte le Chiese Cattoliche del Terzo Reich e il Fuhrer, che si sentì colpito,
ne proibì la diffusione in Germania. Ci troviamo di fronte, come si è potuto
constatare, ad accuse del tutto infondate. Accuse che provengono, sia detto per
inciso, proprio da quel mondo comunista e liberale che si vanta d'essere stato
un baluardo alla furia nazionalsocialista. Eppure, proprio i Comunisti
sovietici, che nella storiografia attuale vengono eretti a campioni della lotta
antinazista, furono tra gli artefici della seconda Guerra Mondiale. Grazie
all'alleanza con Stalin, infatti, Hitler poté scatenare 1'invasione della
Polonia, foraggiato per ben 22 mesi dalle materie prime sovietiche, che
sostennero lo sforzo bellico germanico, prima del tradimento (tradimento perchè
il Furher fece invadere l'amica URSS nel 1941). Si aggiunga, solo per inciso,
che il democraticissimo Congresso americano, nel 1940, prima che gli USA fossero
coinvolti nel conflitto, aveva respinto la richiesta di aprire i confini
dell'Alaska ai profughi ebrei provenienti dalla Germania. Un anno dopo, lo
stessa Congresso respinse la mediazione svedese per accogliere 20.000 bambini
ebrei d'Europa, per giungere addirittura a respingere una nave, il Saint Louis,
con 930 profughi. Ricordiamo anche i 30.000 profughi ebrei tedeschi immigrati in
Gran Bretagna che nel 1939 furono internati come stranieri nemici e il fatto che
la Camera respinse la proposta dell'Arcivescovo di Canterbury di aprire le porte
del Paese agli ebrei, al di la delle rigide quote prestabilite. Sembra proprio
di poter dire che 1'opinione comune su Pio XII e gli Ebrei deve essere, alla
luce anche dei tanti riconoscimenti di fonte ebraica, completamente ribaltata.
La Chiesa, ed il suo Pontefice in prima fila, furono tra i pochi che non si
fecero ingannare dal nazismo, condannandolo apertamente, cosa che non avvenne
per altri Stati e uomini politici. Del tutto inaccettabile, infine, quell'accusa
del rabbino capo di Israele Meir Lau, citata all'inizio dell'articolo. Stando ad
essa, ai tempi della "Notte dei cristalli", promossa da Goebbels al
fine di perseguire gli Ebrei e privarli dei loro beni nel novembre 1938, Pio XII
non avrebbe reagito. E` vero, ma per la semplice ragione che, a quel tempo, non
era ancora Papa. Verrà eletto il 2 marzo del 1939. Un po' di precisione non
sarebbe guastata.