EUTANASIA
Al processo di Norimberga, alla fine della Seconda Guerra mondiale,
l'eutanasia venne indicata come crimine contro l'umanità; oggi, invece, i
fautori dell'eutanasia parlano di "morte dolce", di "atto di
carità", di "amorevole compassione", e chiedono la non punibilità
per chi pone fine alla vita. Così il Ministro della sanità Umberto Veronesi ha
dichiarato: "L'eutanasia è un atto di carità". Lucio Colletti ha
aggiunto che: "L'eutanasia è un atto di grande civiltà e umanità".
Per Luigi Pintor del Manifesto: "L' eutanasia è un concetto semplice e di
valore e di significato molto umano". E Indro Montanelli ha scritto in
prima pagina sul Corriere della Sera: "Cerco un medico per morire quando e
come vorrei". A commento di questo dibattito, mons. Alessandro Maggiolini,
vescovo di Como, ha detto: "Vedo in giro una gran voglia di morte".
In molti casi si tratta di riflessioni personali, umanamente comprensibili per
chi è terrorizzato dal non sapere come morirà. Il problema diventa
estremamente grave però quando queste prese di posizione vengono utilizzate per
la proposizione di norme legislative. Il Verde Francesco Carella, presidente
della Commissione Sanità del Senato, il 13 luglio scorso, insieme ai colleghi
ambientalisti Luigi Manconi e Rosario Pettinato, ha presentato 3 disegni di
legge in Parlamento per legalizzare l'eutanasia.
La superficialità degli uomini fa sì che spesso abbiano una memoria molto
corta. Cosi, nonostante le proposte favorevoli all'eutanasia nel nostro Paese
siano per lo più sostenute da forze politiche di centro-sinistra, le
argomentazioni sono esattamente le stesse di quelle utilizzate da Hitler e dal
regime nazista per applicare il programma di eliminazione delle "vite
deboli". A proposito dell'Eutanasia, Hitler disse "Si ricordi che la
pietà dei saggi e concessa solo alle persone interiormente malate ed in
conflitto Questa pietà conosce una sola azione: lasciar morire i malati".
In una lettera datata primo settembre 1939, Adolf Hitler scrisse: "Al
Reichleiter Bouhler ed al Dr Brandt viene conferita la responsabilità di
estendere la competenza di taluni medici, designati per nome, cosicché ai
pazienti che, sulla base dei giudizio umano, sono considerati incurabili, possa
essere concessa una morte pietosa dopo una diagnosi approfondita".
II Dottor Brandt è stato processato a Norimberga come uno dei maggiori esponenti
del programma nazista di eutanasia e genocidio degli ebrei. E Viktor Brack,
direttore del programma per l'eutanasia infantile e degli adulti per conto di
Hitler e del Governo Nazista, ha spiegato "Se si osservano questi malati,
si potrebbe vedere che non esiste in loro alcuna volontà.
(...) Alla vista di queste creature nessun uomo sano esprimerebbe mai il
desiderio di diventare come loro una simile aberrazione dell'essere umano. Si può
dunque senza ombra di dubbio pensare che, se il malato fosse consapevole dello
stato in cui si trova, chiederebbe egli stesso di abbreviarne la durata. Da ciò
traggo il dovere di aiutare queste persone a porre fine alla loro condizione di
mortificazione e di sofferenza".
Sarà forse per questa identità di vedute che il film "Cronaca di una
morte annunciata", mandato in onda dalla TV olandese e da altri canali
europei, altro non è che un remake del film "Ich klage an", voluto da
Joseph Goebbels nel 1941 per propagandare l'eutanasia. Mentre la decadenza
morale e culturale sembra annichilire le forze migliori dell'Europa, la Chiesa
cattolica non smette di chiedere a noi cattolici di vigilare come
"sentinelle nella notte".