CRITICHE E AIUTI
L'idea della rivista attirò molte critiche e pochi aiuti. Alcuni santi frati, tra cui il P. Venanzio Katarzyniec, collaborarono con entusiasmo alle iniziative di P. Massimiliano. Altri si impegnarono solo a criticare il suo operato. Una sera durante la ricreazione, uno dei nostri frati credette fare dello spirito e divertire il P. Lorenzo Cyman, un francescano americano in visita ai familiari polacchi, prendendo di mira "Il Cavaliere". Trovava a ridire circa il modo di redigerlo e poneva in dubbio l’efficacia del medesimo nell’opera di conquista e conversione delle anime. Intanto il P. Massimiliano, impertubato, né si difendeva né reagiva, ma abbassati gli occhi, taceva. Chi invece rispose fu proprio l’ospite il quale disse con la più solenne serietà e franchezza: "Se la redazione de Il Cavaliere va male, la colpa in massima parte è di chi, invece di aiutare, sa muovere solo appunti". Ed aggiunse che, per quel che rifletteva la redazione letteraria ed il lavoro propriamente tipografico non il solo P. Massimiliano avrebbe dovuto portarne il peso, ma tutti i religiosi capaci e tutti i conventi della Provincia specie nel sostenere le spese. Rivolto quindi al P. Massimiliano aggiunse : "Per aiutarla, Padre, io per primo darò la mia offerta: ed in così dire consegno un assegno bancario per cento dollari."