Il Santo Burlone
La Vita di San Filippo Neri
Introduzione… breve
“Mi raccomando, leggete i libri che iniziano con la lettera S” (San Francesco, San Domenico..), amava ripetere San Filippo ai discepoli dell’Oratorio. Si, Filippo ha ragione: abbiamo bisogno dei Santi per staccarci dalla banale mediocrità del nostro tempo, per imparare da loro i “trucchi” necessari per sfuggire ai mille vizi che ci soffocano e conquistare quelle virtù che ci elevano verso l’amore di Dio.
E poi le Vite dei Santi sono bellissime… Sono il Vangelo cantato. Lo spartito è sempre quello, la Parola del Signore, ma ogni Santo lo canta a suo modo, con il timbro che gli è proprio, e lo suona con lo strumento che più gli si addice.
Se in Paradiso dovessero metter su l’Orchesta del Cielo, San Filippo potrebbe suonare benissimo uno strumento allegro come il cembalo o forse, meglio ancora, uno comico come il fagotto. Ma farebbe bella figura anche battendo la fragorosa gran cassa. In ogni caso, insieme agli altri Beati anche lui canterebbe e suonerebbe in un modo fantastico, con la simpatia che gli è propria, sempre una cosa, anzi, una Persona: “Gesù Cristo”, perché, come direbbe lui:
“Chi cerca altro che Cristo non sa quel che cerca.
Chi vuole altro che Cristo non sa quel che vuole!”.