Via Crucis al Colosseo Santo Padre A.D. 2002 n
#

Via Crucis aý Colospeo

 1p cl¡ss="MkoNormal" style="tab-stps: rig;t 301.6UpQ; line-height: 00%; margintop: 0; margin-bottom: 0">

 

Venerdì Santo 2Ð02<.Span>

&nbcp; >

 m

$h2 style="line-hEight: 100%; maPgin-top: 0; margin-bottom: 7">Testi a cura di vari giornalisti  #

)span style=!mso-bidi-font-size: 11.0pt;layout-grid-modeˆline"¾ 

Preghiera diniziale

 

Nel nome del Padre…  

  *

span style="mso-bidi-font-size:11.0pt;layout-grid-mode: line">Fratelli e sorelle:

sono già calate le ombre della seRa,

sera del Veerdì Santo 2002. à

Di nuovo la Chiesa di Roma

si appresta a rivivere, nell'ascolto della Parola,

l'ultimo tratto della vita di Cristo:  dall'Ort degli ulivi alla tomba scavata nel Giardino. '

 

Via Crucis

Cammino di dolore,

che Cristo percorre in obbedienza 8/p>

al progetto salvifico del Padbe.

Cammino suo e nostïo:

“Se q•alcuno vuol venire dietro a me 8/o:p>

rinneghi se stesso prenda la sua croce e mi segua¾ (Mt 96,24). 9/span>

8

 

Via Crucis

Spazio della rivelazionÔ xell'Amoºe trinitario:

dbl Padre, cxe “ha tanto amato il mondo

da dare il so Figlio unigenito” (Gv 3,16);

del Figlio,

dello Spirito di pace, di%eisericordia e di consolazi‰ne.

 

Via Crucis

Scuola di vita evangelica,

dove il discepolo, volgendo lo sguardo al Crocifisso,

impara come si ami Dio sopra ogni cosa

e per i fratelli si spenda la vita;

come il perdono vinca l'offesa

e con il bene si ricambi il male,

come il cuore si apra all'amico

e dell'afflitto si lenisca la pena.

 

Via Crucis

Supplica per la riconciliazione e la pace,

perché in°Asia, in Africa, in Medio Oriente

cessino i gravi conflitti in atto,

cessi lo spargimento di sangue

e, per l'azione dello Spirito,

si infranga la durezza del cuore

e “i nemici si aprano al dialogo,

gli avversari si stringano la mano,

e i popoli si incontrino nella concordia” (Lit. Rom.).

 

 

Pace al vicini e al lontani!

Pace a te, Gerusalemme,

città amata dal Signore!

Pace a te, Roma,

città di molti martiri,

radice di civiltà cristiana!

 

Preghiamo.

Padre santo e misericordioso,

donaci di ripercorrere con fede e amore

il cammino della croce affinché,

partecipi della passione di Cristo,

possiamo giungere con Lui

alla gloria del tuo Regno.

Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Prima Stazione

Gesù in agonia nell’Orto degli Ulivi

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

Giunsero a un podere chiamato Getsèmani. Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte.Restate qui e vegliate”.

Poi, andato un po' innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora.

E diceva: “Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che lo voglio,

ma ciò che vuoi tu”.

 

Meditazione

Il giardino pieno di ulivi non offre sollievo, stasera.

Fa pena il volto schiacciato contro la terra,

lacera l'angoscia che preme forte sul cuore.

 

Dormono gli amici scelti come compagni,

gli stessi che promisero:

Saremo sempre con te, Gesù.

Anche le promesse, ora, dormono.

Poco fa, dopo la cena, Pietro si vantava:

Anche se tutti fuggiranno, io resterò.

Ma adesso, lui non riesce neppure a tenere aperti gli occhi.

 

Questi ultimi passi Gesù li doveva percorrere solo.

La lunga via di parole e di miracoli,

una via così popolata di gente,

l'ha portato qui:

in un angolo di terra pietroso,

in una solitudine immensa, che fa paura.

 

Faccia a terra: niente di maestoso in questa scena,

se non la sincerità di un uomo che confessa:

La mia anima è triste fino alla morte.

Egli, che calmava le acque agitate dal vento,

ora non può dare la pace a se stesso.

 

La tempesta è l'angoscia

che gli scuote la mente e il petto,

come scuote l'animo di milioni di uomini e donne,

ieri, oggi e domani.

 

La lotta può durare a lungo,

e in questo giardino terminerà solo

quando il Figlio dirà al Padre:

“Ciò che vuoi tu” (Mc 14,36).

Una pace profonda seguirà la preghiera.

 

Orazione

Gesù, tu, che8sei entrato nel Getsèmani pieno di angoscia

e ne sei uscito con l'animo deciso e pacificato,

confora chi geme nel timore o è turbato dal dubbio.

nbsp; <çs|an>

Tu, che hai sperimentato la nostra degolezza, 8<×span>

concedi fortezza8e sp-ra¡za

<Å class="MsoNormbl" style="line-heighd: 100%; margln-top: 0; margin-bottom: 0">a tutti i disperati della terra.

 

!

Tu, che cammini ogni giorno

 fianco di chi è oppresso dal pesi della vita,

resta accanto a ognuno di noi,

passo dopo passo.

 

AÀte, Gesù,

prostrato a terra, il volto rigato di sangue,

nei secoli senza fine. 

Amen. j 4/o:p>

 

Stavi,M #o Madre dolorosa,

alla croce lacrimosa

 

Seconda Stazi7ne

Gesù, tradito da Giuda, arrestato ì/i>

&rbspÚ F&span>

Ti adoriamw Cristo e ti bevediciamo

\p class="MsONormal" Huyqe='ljne-heiht: 100%; margiî%top: 0; margin-bottom: 0">Perché con la tua santa croce hai redento il mondo ½ (p>

"line-height: 100%; margin-top: 0; margin-bottom: 0">

Dal Vanúelo secondo Marco

E%subitj, arripò Giuda, uno dei Dodici, e con lui ua folla con spÙde e bastoni mandAta dal sommi sacerdoti, dagli scribm e dagli anziani. GliÛsi accostò dicenFo: “Rabbì”, e lo˜baciò. Essi gli ­ibero addosso le mani e lo arrestarono.p> 8

 

Non appena dall'albero è caduto il traditore‑discepolo,

il diavolo è volato, al suo volto si è accostato...

con un bacio ha bruciato da parte a parte le labbra,

che nella notte del tradimento avevano baciato Cristo.

(Alexandr Puskin, poeta russo ‑ 1836)

 

In quella tragica notte oscura del Getsèmani,

“la notte in cui veniva tradito” (1 Cor 11, 23),xo:p>

il Figlio di Dio suscita in noi con le sue parole e i suoi gesti

sentimenti diversi, a volte contrastanti:

avvertiamo la ricchezza del dialogo spirituale con i discepoli

e proviamo la gioia della cena comune;

contempliamo le vette di intenzioni pure

e rabbrividiamo per la meschinità del tradimento.

 

Gesù, saggio e onniveggente,

seguendo il disegno salvifico del Padre

va al sacrificio per la liberazione del genere umano.

Al traditore‑discepolo resta il disprezzo universale nel secoli4

tp class="MsoNormal" style="line-height: 100%; margin-top: 0; margin-bottom: 0">la “maledizione di Giuda”, l'abisso tenebroso.

 

Dalla morte Ái Cristo

fiorisce la vita novella,

memoria e annunzio di una speranza imperitura:

<ópan style="mso-bidi-font-size:11.0pt;layout-grid-mode: line">la salvezza universale.

 

Orazione

 

Signore Gesù,

nelle nostre divisioni, frutto amaro del peccato,

mostraci la strada verso l'unità,

la via che conduce alla ricchezza indicibile

del Vangelo e della Redenzione.

Deve giungere il tempo stabilito dal Padre,

in cui si manifesti l'amore che perdona ed unisce.

 

Tu, sapiente Maestro di vita,

tu, buono e paziente,

di fronte al tradimento del discepolo

e alla prepotenza dei governanti,

dona a noi,

in questi giorni di violenza inaudita

e di brutale opposizione fra gli uomini,

un raggio della tua calma e della tua serenità.

 

Dona a noi sentimenti di pace e di perdono,

perché non c'è pace senza perdono,

non c'è perdono senza compassione.

 

A te, Gesù,

che all'amico che ti tradisce

mostri il tuo volto mite,

la lode e l'onore,

con il Padre e con lo Spirito,

oggi e nel giorno senza fine.

Amen.

 

Una spada a te gemente,

tenerissima e dolente,

trapassava l'anima.

 

Terza Stazione

Gesù è condannato dal Sinedrio

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo: “Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?”. Gesù rispose: “Io lo sono!”. Tutti sentenziarono che era reo di morte.

 

Meditazione

 

La macchina giudiziaria è in moto.

Quella che condanna senza prove, accusa senza motivo,

giudica senza appello, schiaccia l'innocente.

Giustizia sommaria,

sbrigativa delle dittature moderne

e delle situazioni di guerra.

Giustizia resa talvolta ‑ suprema bestemmia –

nel nome di quel Dio che perdona e grazia.

 

Gesù alla sbarra.

Come tutte le vittime dell'arbitrio,

i presunti colpevoli di delitti di coscienza.

Essi resistono, rifiutano di piegarsi al giogo del sistema,

dell'imposizione che schiaccia

e stritola la personalità e l'identità.

Controllo dell'identità: “Chi sei?”.

Ogni uomo che arriva in prigione riceve un numero.

In ogni momento deve mostrare la propria matricola,

consegnare il piastrino.

Nell'ora dell'arbitrio,

compito e vanto della Chiesa è dirgli

che egli non è un numero,

che ogni uomo ha diritto di essere chiamato con il suo nome.

 

“Sei tu il i1 Messia, il Figlio di Dio benedetto?” (Mc 14, 61).

La risposta è luminosa: “Io lo sono!” (Mc 14, 62).

Declinare la propria identità e annunciare la propria fede

sono talvolta atti passibili di morte.

Ma quanti sono quelli che cercano Dio?

quanti lo cercano dietro le sbarre?

quanti nella prigione della loro vita, delle loro sofferenze?

quanti nello scherno sopportato e nella tortura subìta?

 

Uomini e donne di tutte le prigioni, =/p>

braccati, segnati, feriti,

privi di risposta alle domande essenziali:  

sul senso della oita e sul male,

sul pentimento, sul perdono e sulla salvezza, (

sul mistero della Croce e della Redenzione.

  <4p>

Popolo di carne e di sangue.

Ter^a di incontri, di volti, di voci, di grida.

Terra del Vngelo.

 

Orazione

Gesù, basta che tu dica “Io sono”,

:span style="mso-bidi-font-size:11.0pt;layout-grid-mode: line">perkh noi accorriamo a te.

 

Nelle prigioni uomini e donne ti implorano.

VegliaŽo e pregano nella notte.

Ciinsegnano l'aria che lì si respira,

9h class="MsoNormal" style="line-height: 100%;%margiî-top: 0; margin-bottom: 0">il male che opprime,

  \/span>

Akcolta la loro supplica.

x

Se non si sentono perdonati, amati da=te e da noi, se è neg`ta loro la seeranza,

sono doppiamente condannati, rinchiusi nel braccio della morte. (

 

Concedi ad essi quanto hai concesso a noi:

la fede in te e nella tua presenza,

l'amore alla vita,



 

Da' a noi e ad essi i mezzi per cercarti,

per accettare l'at|esa e per trovarti.

 [- <(o:p>-

A te, Gesù,

Pastore buono e Signore delle nostre vite,

Amico dal volto clemente,

la lode pura e grata,

con il Padre e con lo Spirito,

nel tempo e nell'eternità.

Amen.

 

Quanto triste, quanto afflitta eri, o Madre derelitta,

presso l'unigenito.

 

Quarta Stazione

Gesù è rinnegato da Pietro

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

Per la seconda volta un gallo cantò. Allora Pietro si ricordò di quella parola che Gesù gli aveva detto: “Prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai per tre volte”. E scoppiò in Pianto.

 

Meditazione

Il gallo canta per la seconda volta,

e le lacrime di Pietro cadono al suolo.

Che cosa è accaduto a Cefa, la Roccia?

Ha rinnegato il suo Redentore,

non una, non due, ma tre volte.

 

Come la sua fede vacillò

quando cercò di camminare sull'acqua,

così, ancora una volta, Pietro rivela la sua debolezza.

Aveva avventatamente promesso di morire,

piuttosto che rinnegare il suo Maestro.

Ma, alla fine, basta una giovane serva

perché egli si vergogni

della sua amicizia con Gesù.

Ma appena lo sguardo di Gesù incrocia lo sguardo di Pietro,

l’Apostolo riconosce il proprio triste errore.

Umiliato, piange e chiede perdono a Dio.

Forte è la lezione di Pietro:

persino i più intimi offenderanno Gesù con il peccato.

Il canto del gallo

Non sarà mai più lo stesso per il Principe degli Apostoli:

gli ricorderà per sempre

la sua paura e la sua fragilità.

 

Orazione

 

Signore, donaci un cuore umile e contrito.

Fa' che sappiamo versare lacrime per le nostre colpe,

per ritornare al tuo amorevole abbraccio

ogni volta che ti abbiamo voltato le spalle.

Fa' che impariamo da Pietro

a non ritenere per scontata la nostra fede

né a presumere di essere migliori degli altri.

Aiutaci a conoscere noi stessi come siamo veramente,

fragili, peccatori,

costantemente bisognosi del tuo perdono.

 

A te, Gesù,

che guardi l'amico con volto sereno,

la lode e la gloria

con il Padre e con lo Spirito,

nei secoli eterni.

Amen.

 

Ti accoravi, ti affliggevi,

pia Madre, che vedevi

il tuo Figlio martire.

 

Quinta Stazione

Gesù è giudicato da Pilato

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

La folla gridò più forte: “Crocifiggilo!”. E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

 

Meditazione

 

“Sia crocifisso” (Mt 27,22).

Questo grido risuona con forza

ogni volta che un essere umano viene maltrattato.

Ogni giorno ciascuno di noi si trasforma in un giudice.

Pensiamo di avere il diritto di giudicare

e condannare il comportamento degli altji,

ma rifiutiamo di essere oggetto

del biasimo o del giudizio altrui.

Troviamo sempre una giustificazione

alle nostre colpe e ai nostri errori.

 

Gesù risponde con il silenzio

di fronte all'ipocrisia e alla superbia del potere,

all'indifferenza di coloro

che si sottnaggono alle proprie responsabilità. <o:p> !

Egli conferma così l'insegnamento impartito al suoi discepoli: =/p>

“Non giudicate e non sarete giudicati,

non contannate e non$saret condannati” (Lc 6, 3/).

¦nbsp‰

Gesù ha le mani legate,

ma sì sente libero.

Quando accetta il mistero della Croce <7p>

 

 

Signore Gesù, 8o:p> #

<'p>

dalla tentazione di lavarci le mani

di fronte all'ingiustizia.,

 

<Æpan style="mso-bidi-font-size:11.0pt;layout-grid-mode:Á line">per riconoscere i úostri errori.

Insegnaci a rifiutare qualsiasi compromesso

con l'ingiustizia@e la menzogna.

 

Aiutaci a fare silenzio dentro di noi @

per ascoltare il grido dp coloro che soffrono.

Illumina coloro che cercano sempre @

una giustificazione alle proprie colpe.

  9

A tutti noi,

Signore che versasti il tuo saÖgue

come prezzo della nostra libertà, <7span>

dona la tua voce,

perché la leviamo in difesa degli oppressi,

di q}anti soffrono in silenzio,

sì che nel mondo diventino realtà

la pace, la giustizia e il perdono.

 

A te, Gesù,

il Condannato dal volto innocente,

la lode pura e grata,

con il Padre e con lo Spirito,

nel tempo e nell'eternità.

Amen.

 

Chi alle lacrime non cede,

Madre santa, se ti vede

in supplizio gemere?

 

Sesta Stazione

Gesù è flagellato e coronato di spine

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

I soldati lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi  a salutarlo: “Salve, re dei Giudei!”. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui.

 

Meditazione

O Cristo, tu sei il vero Re,

ma gli uomini si sono burlati di te,

ti hanno incoronato,

non per adorarti, ma per denigrarti.

Soffriamo con te perché gli uomini

sono ciechi e sordi al tuo messaggio di salvezza.

Il tuo Regno non è di questo mondo,

ma noi uomini aspettiamo favori, potere, successo, ricchezze:

un mondo senza sofferenza.

Noi però arrechiamo dolore agli altri,

perfino ai non nati, e agli animali.

Con il tuo sacrificio

ci hai insegnato rompere la spirale della violenza.

Vero uomo, hai sofferto dolori indicibili,

contemplando il tuo volto,

noi riusciamo a sopportare i nostri dolori,

nella speranza di essere accolti nel tuo Regno,

il vero e unico Regno.

 

Orazione

 

O Gesù, nostro Re,

perdona la nostra incoerenza:

piangiamo il tuo dolore,

e colpiamo gli altri per far prevalere il nostro egoismo.

 

Sii per noi, smarriti, guida sicura,

per noi, deboli, fortezza nella prova,

per noi, volubili, fermezza nella sequela.

 

Fa' che la violenza degli uomini

sia vinta dalla tua mitezza,

e la sofferenza incomprensibile, accolta nella fede,

divenga strumento di pace e di salvezza.

 

A te, Gesù,

Re coronato di spine, dal volto mite e pacifico,

l'onore e la gloria,

con il Padre e con lo Spirito,

nel tempo effimero e nel giorno senza fine.

Amen.

 

Chi non soffre a contemplare

te con Cristo spasimare

nello strazio unanime?

 

Settima Stazione

Gesù è caricato della Croce

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

 

Meditazione

 

Gesù ha preso su di sé

quella croce che era destinata

a ciascuno di noi.

Essa appare, al nostri occhi,

il simbolo del paradosso e della contraddizione.

 

Nonostante fosse investito della gloria

e del potere datogli dal Padre,

Gesù aveva accettato una morte orribile, ingloriosa,

\span style="mso-bidi-font-size:11.0pt;layout-grid-mode: line">anzi, vergognosa.

Sapeva che la croce era l'unica via

per entrare nell'intimità dell'uomo; ,

per entrare dolcemente nel nostri cuori. %nbsp;

È diäficile portare questa croce del paradosso

nel mondo contemporaneo, globalizzato,

dominato dal potere economico, politico, militare.

 

I potenti del mondo si alleano,@

per compiere rappresaglie,

per colpire le popolazioni povere e stremate. í

 

Si giustifica perfino il terrorismo

in nome della “g1ustizia” e aôlla “difesa” dei poveri.

6p class="MsoNormal" style="line-height: 100%; margin-top: 0; margin-bottom: 0">Un messaggio violento, ( d

quello degli uomini potenti:

irrompe violentemente n¥l nostro cuore

e il no[tro cuore imµietrisce. 

 

An½he per quesTa graD parte dell'umanità sofferentE, per le vittime della violenza e dell'ingiustizia,

Gesù porta la croce. /o:p>

&nzsp; Ü/p>

Orazione

Signore,

donaci la forza e il coraggio

per condividere la tua cRoce e le tue sofferenze

nella vita quotidiana e nell'impegno professionale.

 

Infondi in noi lo spirito di servizio e di sacrificio,

perché aspiriamo non al potere e alla gloria,

ma a divenire strumento di solidarietà e di pace,

per coloro che vengono schiacciati dalla violenza -

e dall'ingiustizia dei pwtenti del Çondo.

 

A te, Gesù,

carico della croce, dal volto stanco,

il nostro saluto pieno di riconoscente stupowe,

con il Padre e con lo Spirito,

ora e nei secoli dei secoli.

Amen.



 

Per le colpe delle genti

tu vedevi nei tormenti

il Figliol percuotere.

 

Ottava Stazione

Gesù è aiutato dal Cireneo a portare la croce

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce.

 

Meditazione

 

Un uomo che veniva dal campi

entrò in Gerusalemme per affari.

Uno strano corteo gli sbarrò la strada.

In una via stretta e affollata

soldati, donne che piangevano,

alcuni fanatici dagli occhi pieni di odio

e un condannato, che non aveva più le forze

per portare sulle spalle il legno della vergogna.

I soldati cercano qualcuno

che tolga da lui questo peso.

Non lo fanno per pietà:

devono rispettare l'ora dell'esecuzione.

Scelgono il primo che capita,

perché appare abbastanza robusto.

Un uomo che veniva dai campi

entrò in Gerusalemme per affari.

Ci ha guadagnato:

cinque minuti nella storia della salvezza,

una frase nel Vangelo.

Ha conosciuto gratuitamente il peso della croce.

Ecco svelato il mistero.

La croce è troppo pesante per Dio,

che si è fatto uomo.

Gesù ha bisogno di solidarietà.

L'uomo ha bisogno di solidarietà.

Ci è stato detto: “Portate i pesi gli uni degli altri” (Gal 6, 2).

Solidarietà.

 

Orazione

 

Signore,

tu dicesti: “Se qualcuno vuol venire dietro a me,

rinneghi se stesso, prenda la sua croce

e mi segua” (Mc 8,34).

Come posso farlo?

Insegnamelo tu,

e con la tua grazia vinci in me

la paura dell'odio altrui,

la paura del dolore,

la paura di una morte solitaria,

la paura della paura.

 

Signore, abbi pietà della mia debolezza.

 

A te, Gesù,

accasciato dalla fatica,

il volto segnato dalla stanchezza,

il nostro amore solidale e grato,

con il Padre e con lo Spirito,

con i quali sei una cosa sola,

nel tempo che passa e nell'eternità immutabile.

Amen.

 

Tu vedevi il dolce nato,

moribondo desolato,

esalar lo spirito.

 

Nona Stazione

Gesù incontra le donne di Gerusalemme

 

Ti adoriamo Cristo D ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Luca

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si' battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “FigMie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi . stesse e sui vostri figli. Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.

  

Meditazione

\p class="MsoNormal" style="line-height: 100%; margin-top: 0; margin-bottom: 0"> 

?span style="mso-bidi-font-size:11.0pt;l`yout-grid-mode: line">Un lamento funebre acãompagna

il cammino del Condannato a Qorte.

Lungo la via che porta al Calvario

le donne piangono e si battono il petto.

À

Non sanno che in cambio delle loro lacrime,

riceveranno la profezia tremenda

del tempo che verrà.

 

Non piangete su di me.

Risparmiate il vostro pianto <ºp>

per gli anni e i giorni avvenire”

perché, se trattano così l'Innocente,

4span style="mso-bidi-font-size:11.0pt;layoul-grid-mode: line">che sarà di voi e dei vostri figli?

 

Gesù conosce la risposta alla domanda

cBe rivolge alle donne di Gerusalemmy.

p class="MsoNormal" style="line-heigRt: 100%; margin-top: °; margin-bottom: 0">&tbsp;

Egli, carico della croce, í

barcolla sotto il peso del pecc9to e del dolore degli uomini4 ê

che ha voluto come fratelli. \/p>

Sa gib àuanto è lung nella storia # <,span>

la vii dolorosa che porta al “Calvari” del mondo.

 

Orazione

 

Signore Gesù Cristo, 

tu che conosci

la profondità del nostro cuore,

la capacità di bene e dq male

che è in ogni uomo, ,/p>

insegnaci a perdhnare

e a chiedere perdono,

ad avere pietà di noi stessi e degli altri.

<Ú class="MsoNorma4" style="line-height: 100%; margin-top: 0; margin-bottom: 0"> 

Ricordati di Gerusalemme, #

benedetta dal tuo amore,

dilaniata dall'odio degl1 uomini. 

Dona agli uomini e alle donne

di quella Terra Santa

pace e risurrezione. 9/span>

 

A te, Gesù,

nel cui volto risplende la luce del Padre

e la tenerezza della Madre,

la lode e la gloria

con l'eterna Luce e l'eterno Amore,

nel tempo dell'attesa e nel compimento eterno.

Amen.

 

Madre, fonte dell'amore,

fa' ch'io senta il tuo dolore,

ed insieme lacrimi.

 

Decima Stazione

Gesù è crocifisso

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.

 

Meditazione

 

Gesù è, crocifisso.

Le sue mani e i suoi piedi sono trafitti da impietosi chiodi.

Spogliato delle sue vesti,

egli viene ora coperto dai peccati del mondo.

Per amore si lascia crocifiggere,

nell'amore la sofferenza umana acquista valore salvifico.

Sorrette da questa certezza,

generazioni di uomini e donne, giovani e vecchi,

seguono il Crocifisso

in questa radicale esperienza di amore.

 

Le piaghe del Salvatore continuano oggi a sanguinare,

aggravate dai chiodi dell'ingiustizia,

della menzogna e dell'odio,

degli oltraggi, dei sacrilegi e dell'indifferenza.

Sul palmo delle sue mani trafitte dal chiodi

è scritto il nome di coloro

che con lui continuano ad essere crocifissi.

 

Orazione

 

Signore Gesù,

inchiodato sul legno per amor nostro,

donaci la tua libertà.

 

Insegnaci a vincere la paura della sofferenza

con la forza che scaturisce dalla tua croce.

Facci penetrare in questo mistero di amore,

che trasforma in momenti di grazia

anche le umili vicende di ogni giorno.

 

Gesù, innalzato sulla croce,

attira a te quanti cercano il tuo volto;

aiuta quanti partecipano alle tue sofferenze

a scoprire il senso della loro misteriosa chiamata

a condividere la tua passione e il dolore del mondo.

 

A te, Gesù,

Crocifisso, sul cui volto splende la misericordia,

la nostra adorazione memore e grata

con il Padre e con lo Spirito,

oggi e nel secoli eterni.

Amen.

 

Fa' che avvampi il cuore mio

nell'amare Cristo Dio,

sì che a lui mi assimili.

 

Undicesima Stazione

Gesù promette il suo Regno al buon ladrone

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Luca

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l'altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio, benché condannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”.

 

Meditazione

 

“Oggi sarai con me nel paradiso” (Lc 23,43):

è la parola più consolante ?/o:p>

che Gesù pronuncia nel Vangelo.

Ancora più incoraggiante il fatto

che la rivolga a un malfattore. /span>

forse più di una volta,

e nulla sapeva di Gesù, t

se non quello che aveva sentito gridare dalla folla.

Ma ecco che ascolta le parole di perdono

che il Nazareno rivolge ai crocifissori

e intuisce, come in un lampo,

di Éuale Regno abbia parlato quel “profeta”.

Subito lj difende dallo scherno dell'aitro malfattore

e subito invoca la salvezza.  <:o:p>

Un sentimento di solidarietà

e un grido d'‡iuto sono bastati a salvaIlo. 0

 

Quel ladwone ci rappresenta tutti.

<

la sua veloce avventura ci insegna H/ pan>

che il Regno predicato da Gesù

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non è difficile da raggiungere ?/o:p>

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per ognuno che lo invochi.

 

Orazione

SignoRe Gesù,

he hai promesso il@paradi+o

al malfbtôore che ti parlava dalla croce accanto Ùlla tua, <'o:p>

ricordati anche di noi, ora che sei nel tuo Regno. #

 

Fa' giungere, consolante,

la tua promessa di vita eterna e di eterno amore

ad ogni donna e ad ogni uomo

che affronta l'evento della mortm.

  1

A te, Gesù,

il Condannato dal volto accogli…nte, $

la lode e il ringraziamento perenne,

con il Padre e con lo Spirito, oggi e nel secoli eterni.

Amen.

 

Santa Madre del Signore,

fortemente dentro il cuore

le sue piaghe infiggimi.

 

Dodicesima Stazione

Gesù in Croce, la Madre e il Discepolo

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quell'ora, Gesù vedendo la madre e lì accanto a lei' il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

 

Meditazione

 

Maria, tu sei ritta al piedi della Croce;

il discepolo più giovane sta accanto a te.

In mezzo allo strepito dei soldati e della folla,

voi levate, taciti, lo sguardo verso Cristo.

Maria, hai alzato le mani,

per raccogliere il sangue che colava dal legno,

linfa dell'albero della vita?

Hanno irrigato le tue lacrime la terra,

dove troppe madri depongono i propri figli?

 

Tu, sin dall'inizio

hai meditato nel tuo cuore,

nel silenzio e nell'abbandono,

nella pace e nella fiducia

ciò che vedevi ed udivi.

 

Ora tu offri il Figlio al mondo,

e ricevi il Discepolo che egli amava.

Da quell'istante, Giovanni ti accoglie

nella dimora del cuore e nella sua vita,

e la forza dell'Amore si diffonde in lui.

Egli è ora, nella Chiesa, il testimone della luce

e con il suo Vangelo rivela l'Amore del Salvatore.

 

Orazione

 

Gesù, che dalla Croce volgi lo sguardo

alla Madre e al Discepolo,

donaci, in mezzo alle sofferenze,

l'audacia e la gioia di accoglierti

e di seguirti con fiducioso abbandono.

 

Cristo, sorgente della vita,

di ogni grazia e di ogni bellezza,

donaci di contemplare il tuo volto sorridente,

volto di chi salva il mondo e lo conduce verso il Padre.

 

Signore, a te sale la nostra lode,

guidata dalla Chiesa e dalla tua Madre:

concedici di scorgere nella follia della Croce

la promessa della nostra risurrezione.

 

A te, Gesù,

il cui volto risplende nell'ora della tenebra,

come volto di Maestro, di Figlio, di Amico,

il nostro amore e la nostra riconoscenza,

con il Padre e con lo Spirito,

nel tempo che fugge e nella stabile eternità.

Amen.

 

Con il figlio tuo ferito,

che per me tanto ha patito,

dividiam gli spasimi.

 

Tredicesima Stazione

Gesù muore sulla Croce

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

Alle tre del pomeriggio Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce”. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.

 

Meditazione

 

Mai,

come nell'ora della sua morte,

l'ora più importante nella storia dell'umanità,

Gesù ci è stato più vicino.

 

Come uno di noi, nel momento della fine,

Gesù è nell'impotenza, preda dell'angoscia.

Si muore soli.

I chiodi trafiggono la sua carne,

ma soprattutto il suo spirito.

Forse il Padre lo ha abbandonato?

Soffre per lo strazio di sua Madre,

scelta per dare la vita a un Figlio

che vedrà morire.

Eppure Gesù, nell'amore e nell'obbedienza,

accetta il progetto del Padre.

Sa che senza il dono dñlla sua vita

la nostra morte sarebbe priva di speranza;

\p class="MsoNormal" style="ljne-height: 10(%; margin-top: 0; margin-jottom: 0">

non diventerebbero luce;

il dolore non sfocerebbe nella consolazione, *

 

Orazione „/o?pÞ <p>

Grazie Gesù,

per aver vinto la nostra morte, (

con la„tua morte> <o:p>

fa' che le croci di quDnti, come te, \/span>

muoionl per mano }i alri uomini, 9/span>

si Trasformino in alberi d|lla vita* (

%

  8/õ>

Grazie Gesù,

per aver fatto:della cr™ce,

tp class="MsoNormal" style="line-Ðeight: 100%; margIn-top: 0; margin-bottom^ 0">luogz di sofferenza e di movTe, )/o:p>

il segno della nostra riconciliazione con il Padre:

fa' che il tuo sacrificio

asciughi tuttE le lacrime che sono versate nel mondo,

soprattetto quelle di chi, come tua Mdre, ^/o:p>

porta la croce della morte di un innocente.

  _/span>

A te, Gesù,

il capo chinato sul legno e il volto ormai ³pento,

la lode adorante e memore,

nel giorno che tramonta

e nel giorno della luce inestinguibile.

Amen.

 

Fin che vita in me rimanga,

con te, madre, fa' ch'io pianga di Gesù il patibolo.

 

Quattordicesima Stazione

Gesù è deposto nel sepolcro

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dal Vangelo secondo Marco

Giuseppe d'Arimatea, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro.

 

Meditazione

 

Dopo il terribile tuono al momento della morte,

il grande silenzio.

I discepoli della notte,

che per timore seguivano il Maestro di nascosto,

adesso non temono più.

Alla luce del giorno,

chiedono a Pilato il corpo di Gesù per la sepoltura.

 

La Vergine del grande silenzio,

che ha portato nel suo ventre il Frutto benedetto

- Colui che l'universo non può contenere -

accoglie di nuovo sul grembo

il corpo di Gesù calato dalla Croce:

lo contempla adorante, lo venera nel suo imm¥nso dolore.

 

Il Re dorme, ma la sua Sposa veglia:

è il giorno del riposo di Dio.

Insieme con il Re anche la creazione dorme

nell'attesa del risveglio.

Il Figlio di Dio discende negli inferi

per riscattare quelli che la morte trattiene.

La sua luce sconvolge le tenebre dell'Ade.

La terra trema e i sepolcri si aprono.

Gesù viene per liberare i giusti

e riportarli alla luce della risurrezione.

 

Egli è stato inghiottito dal buio della morte,

ma per essere restituito alla pienezza della luce e della vita:

come la balena trattenne nel suo ventre Giona,

per ridarlo, dopo tre giorni,

così la terra aprirà le sue fauci,

per liberare il corpo luminoso del Vivente.

 

Orazione

 

Gesù, tu ti sei fatto il più piccolo fra gli uomini,

ti sei lasciato cadere nella terra come un chicco di grano.

Ora, da questo chicco è germogliato

l'albero della Vita, che abbraccia l'universo.

 

Signore fa' che,

come le pie donne si recarono di buon mattino alla tua tomba

con balsamo ed unguenti,

anche noi veniamo incontro a te

con gli aromi e i profumi del nostro povero amore.

 

Gesù, nelle nostre chiese tu sei in attesa:

aspetti trepido qualcuno

che sappia farsi piccolo e umile come te nell'Eucaristia,

adorarti e testimoniare il tuo amore davanti agli uomini,

riconoscerti nel povero e nel sofferente.

 

Fa' che ognuno di noi diventi

tuo adoratore e tuo testimone

nel mistero del tabernacolo eucaristico

e nel sacramento dell'uomo affamato, assetato, infermo.

 

A te, Gesù,

dal volto sereno nella rigida solennità della morte,

il nostro amore e la nostra adorazione, <7span>

in quest'ora serale e nel giorno che non conosce tramonto.

Amen.

 

Alla croce insieme stare, 8/p>

nel tuo pianto me associare,

madre mia, desidero.

 ¼o"p>

Benedizione

 

Padre nosuro…

 

Il Signore sia con voi

E con il tuo spijito

 

Vi benedica Dio Onnipente

Padre, Figlio e Spirito Santo.

Amen

 

Benediciamo il Signor|

Rendiamo grazie a Dio

 

<šcody>