Via Crucis

Venerdì Santo 1990

Presieduta da Giovanni Paolo II

 

Testi e meditazioni preparati da Sua Beatitudine Michel Sabbah,

Patriarca di Gerusalemme

 

Preghiera iniziale

 

Nel nome del Padre…

 

Il lettore

Il Verbo di Dio,    

“la luce vera,

quella che illumina ogni uomo,

veniva nel mondo.

Egli era nel mondo,

e il mondo fu fatto per mezzo di lui,

eppure il mondo non lo riconobbe.

Venne fra la sua gente,

ma i suoi non l'hanno accolto.

A quanti però l'hanno accolto,

ha dato potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,9‑12).

 

Il  celebrante:

Fratelli e sorelle,

la vita di Gesù fu cammino;

dal seno del Padre venne nel mondo,

fissò la sua tenda in mezzo agli uomini,

ma essi non l'accolsero;

passò facendo del bene,

ma gli uomini non compresero il suo Vangelo di pace.

Questa sera percorreremo nella fede

la Via Crucis di Gesù:

in lui condannato a morte

riconosceremo il Signore della gloria

e il Giudice universale;

in lui carico della croce, il Salvatore del mondo;

in lui crocifisso, il Figlio stesso, di Dio.

 

Breve pausa di silenzio

Padre Santo e misericordioso,

donaci di ripercorrere con fede e amore

A cammino della croce,

affinché, partecipi della passione di Cristo,

possiamo giungere con Lui

alla gloria del tuo Regno.

Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Prima Stazione

Gesù è condannato a morte

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

Pilato uscì verso di loro e domandò: “Che accusa portate contro quest'uomo?”. Gli risposero: “Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato”

  #

Meditazione

Gesù è accusato: è un malfattore. Egli è il Verbo di Dio fatto uomo; è venuto per salvare, per ricolmare ogni uomo della sua grazia. Che male dunque ha fatto? Pilato stesso, l'uomo che deve giudicarlo, non lo sa e non riesce a saperlo.

Il male che ha fatto è aver annunziato la buona novella ai poveri, la riconciliazione ai peccatori, la libertà ai prigionieri; è aver portato sulla terra il fuoco divino, che purifica e riaccende l'amore nel cuore degli uomini; è aver ridestato le coscienze intorpidite e soddisfatte, che si illudono di rimuovere da sé il proprio peccato, ponendolo altrove, lontano dalla propria responsabilità.

 

Preghiera

Signore Gesù, tu sei l'innocente ingiustamente condannato.

Donaci di riconoscere il nostro male,

il peccato `he si annida den\ro di noi,

perché, reso limpido l'occhio del cuore,

possiamo conoscere te, il solo puro e il solo santo,

e accogliere il dono della salvezza.

 

A te, Gesù, Agnello di Dio

che hai preso su di te il peccato dell'uomo,

la nostra lode perenne e grata.

 

Swavi, o Madre dolorosa,

alla croce lacrimosa

con il Figlio vittima.

 

Seconda Stazione

Gesù riceve la croce sulle spalle

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Marco

I soldati lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo... Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimísero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

 

Meditazione

Ormai condannato, Gesù è consegnato ai soldati della coorte: lo scherniscono, lo percuotono, lo caricano della croce.

Egli tutto sopporta con mitezza: è venuto per salvare tutti gli uomini, anche i suoi carnefici; soffre e ama: la sua sofferenza diviene invito ai suoi discepoli a portare la croce e ad amarsi gli uni gli altri. Gesù conosce la forza redentrice del dolore: sa che A Messia dovrà passare attraverso la sofferenza e la morte per “entrare nella sua gloria”.

E sa che il peccato si rifiuta di lasciare l'intimo dell'uomo; perciò respinge lui, venuto a liberare l'uomo: “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto”.

Al rifiuto dell'uomo Gesù risponde con l'amore: caricandosi della croce abbraccia il mondo.

 

Preghiera

Gesù, concedici di riconoscere in te,

coronato di spine, percosso e umiliato,

il Signore della gloria e il Salvatore del mondo;

di accogliere te, Verbo di Dio fatto uomo,

per divenire come te figli di Dio.

A te, Gesù, carico della croce del mondo,

sia lode e gloria nei secoli eterni.

 

Una spada a te gemente,

tenerissima e dolente,

trapassava l'anima.

 

Terza Stazione

Gesù cade per la prima volta

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal libro di Isaia

Egli è stato trafitto per i nostri delitti,

schiacciato per le nostre iniquità.

Il castigo che ci dà salvezza

si è abbattuto su di lui;

per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

 

Meditazione

Il corpo è sfinito. Quando la violenza diventa il linguaggio degli uomini, il corpo non è più rispettato; agli occhi dei carnefici non ha più dignità: non vi si scorge Dio, e per questo non si rispetta l'uomo.

Gesù, sfinito, vacilla, cade sotto il peso del legno e del peccato. Perché mai l'uomo diviene carnefice dell'uomo?

Al linguaggio della violenza Gesù oppone il linguaggio dell'amore; ma esso non soddisfa gli interessi iniqui, non blandisce l'egoismo; anzi demolisce i seggi dei sapienti orgogliosi, sconvolge le strutture del potere: non può essere accolto! Perciò l'Uomo-Dio, che ha proclamato il linguaggio dell'amore, è trattato con il linguaggio della violenza.

 

Preghiera

Signore Gesù,

donaci di comprendere e di rispettare

la dignità dell'uomo:

in lui è il sigillo del Padre, la tua impronta, il soffio dello Spirito.

E quando egli cade, spinto dal male,

là siano, Signore, le nostre mani per sollevarlo,

le nostre braccia per accoglierlo.

 

A te, Gesù, caduto a terra per sollevare l'uomo,

si elevi il canto della nostra speranza. Amen.

 

Quanto triste, quanto afflitta

eri, o Madre derelitta,

presso l'unigenito.

 

Quarta Stazione

Gesù incontra sua madre

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Luca

Simeone parlò a Maria, madre di Gesù: “E anche a te una spada trafiggerà l'anima”. Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore.

 

Meditazione

È passato il tempo della vita domestica a Nazaret, del familiare, quotidiano colloquio. Negli anni della vita pubblica gli incontri della Madre con il Figlio sono rari. Ora, sul Calvario, lungo una via di morte, la Madre incontra il Figlio: vede Lui carico della ruvida croce, i soldati spietati, la folla dei curiosi.

Vede e comprende la parola di Simeone: “Egli è segno di contraddizione... E anche a te una spada trafiggerà l'anima”.

Vede e comprende il valore ultimo dei “fiat” dell'Annunciazione: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. Vede e comprende che anche per lei sono le parole del Maestro: “Se qualcuno vuol venire dietro a me... prenda la sua croce e mi segua”.

Perciò è là, sull'erta del Calvario, madre e discepola, intimamente unita al Fiflio e Maestro, che immola la vita per la salvezza del mondo.

 

Preghiera

Santa Maria, con il Figlio nel grembo,

sei salita, portatrice di grazia e di gioia,

sulle montagne della Giudea; $

ora, con il cuore trafitto,

sali con il Figlio il monte Calvario.

Vergine, donna del dolore,

insegnaci a salire come te,

credendo e amando, il colle del sacrificio.

 

A te, Vergine dell'incontro,

forte nel dolore, la nostra lode

e il nostro amore perenne. Amen.

 

Ti accoravi, ti affliggevi,

pia Madre, che vedevi

il tuo Figlio martire.

 

Quinta stazione #

Simone di Cirene porta la croce di Gesù

 

Ti adoriamo, o Cwisto, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Luca

Mentre lo cznducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e ÷li mipero addoss la croce da portare dietro a Gesù.

&bsp; Meditazione

Alle ingiustizie si ag§iungonï™ingiustiÞie: Simona di C rene Äeniva dai campi, ignaro. Ma i soldati, esecutorp di un ordiné ingiusto, non distinguono più tra colpevoli e innocenti, e costringono Simone, hnnoc¥nte, a portare la croce Öi un condannato. Anche oggi, alle ingiustizi` si agg_ungono ingiutizie compiut! da uomini contro altrq uomini. Simone dI Cirene porta una £roce che non è sua: è la croce di Gesù. #

 

Preghiera 0

Signore Gesù, per un disegno di misericordia,

un’ingiustizia compiuta dagli uomini  

divenne Š per Simone di Cirene jccasione di grazia:

mentre tu portavi il peccato del mondo,

egli portava il legno del tuo supplizio: <¾span>

camminando dietro a te, afferrato dal tuo amore, %

divenne, passo dopo passo, tuo discepolo.

Concedici, Gesù, di comprendere il mistero della cDoce:

di portarla come te, perché, solidali con te nella morte,

entriamo con te nella gloria.

 

A te, Gesù, Uomo-Dio,

onnipotente nelja divinità, debole nell'umanità,

<pan style="layout-grid-mode:line">ogni onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen À

 

Chi alle lacrime non cede,

Madre santa, se ti vede

in supplizio gemere?

 

Sesta Stazione

La Veronica asciuga il volto di Gesù

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

“Chi vede me, vede colui che mi ha mandato; lo come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre”.

 

Meditazione

Una donna ha compassione di Gesù e, nonostante la presenza ostile dei soldati, osa avvicinarsi a lui: si stacca dalla folla dei curiosi ed entra nel dramma dell'Uomo-Dio, che si consegna alla morte per amore del suo popolo.

La donna gli asciuga il volto, coperto di sangue e di sudore; volto sfigurato, in cui non è più bellezza né splendore; eppure volto di colui che è irradiazione della gloria del Padre, volto del Verbo di Dio fatto uomo.

Donna, “se tu conoscessi il dono di Dio”, e chi è colui che, attraverso la sofferenza, ti rivela il suo volto!

 

Preghiera

Gesù, figlio di Dio e figlio di Maria,

mostraci il tuo volto sereno e mite,

e noi vedremo la gloria del Padre e la dignità dell'uomo;

mostraci il tuo volto rigato di sangue, e noi saremo salvi;

mostraci il tuo volto di luce e noi saremo trasfigurati

nello splendore della risurrezione.

 

A te, Gesù, Dio da Dio, luce da luce,

ogni onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

 

Chi non soffre a contemplare

te con Cristo spasimare

nello strazio unanime?

 

Settima Stazione

Gesù cade per la seconda volta

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dalla lettera agli Ebrei

Non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, come noi, escluso il peccato.

 

Meditazione

Non senza motivo Simone di Cirene è stato costretto a portare la croce di Gesù: egli è allo stremo delle forze, cade di nuovo a terra. Lungo una via di morte, Gesù cade a terra, perché si aprano alla speranza coloro che, sfiduciati e indeboliti, soccombono alla tentazione. Egli stesso ci ha ammoniti: “Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Quante cadute lungo il nostro cammino, quante deviazioni dalla via della vita!

Gesù si rialza, perché, sacerdote fedele alla sua missione, deve giungere all'altare del Golgota; si rialza, perché ognuno di noi, risollevandosi dalle cadute, sia fedele alla propria vocazione e prosegua con lui sulla via della vita.

 

Preghiera

Gesù, sei caduto di nuovo a terra:

nuove piaghe, nuovi rivoli di sangue.

Ma, per amore del Padre, con l'energia dello Spirito,

ti rialzi e riprendi il cammino

a fianco dell’uomo, che si affatica, vacilla e cade.

Sii per noi, Gesù, la forza che ci sostiene nella tentazione,

la mano che ci rialza nella caduta,

il balsamo che lenisce le nostre piaghe.

 

A te, Gesù, sacerdote santo,

chino sull'uomo caduto,

ogni onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

 

Per le colpe delle genti

tu vedevi nei tormenti

il Figliol percuotere.

 

Ottava Stazione

Gesù consola le donne di Gerusalemme

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Luca

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete, su di me, ma piangete su voi stesse e suoi vostri figli”.

 

Meditazione

Lo avevano seguito, pietose. Erano accanto alla Madre nell'ora del tormento del Figlio. Ma Gesù dice loro: “Piangete su voi stesse e sui vostri figli”... sulle vittime dell'ingiustizia umana, che mette al bando la giustizia divina.

Le figlie di Gerusalemme compiangono la Madre e il Figlio, ma non comprendono il senso profondo dell'evento che si compie sotto i loro occhi: ritengono che il Figlio unico di Maria stia per essere inghiottito nell'abisso della morte: egli invece sta entrando nelle profondità del mistero divino.

Ma chi è veramente da compiangere? Coloro che, posti sulla via stessa di Gesù, non riconoscono in lui il Salvatore: i carnefici impassibili, la folla, spettatrice curiosa, i capi che lo scherniscono.

Coloro che, oggi, posti sul sentiero di Dio, non riescono a incontrarlo: hanno orecchi e non odono, hanno occhi e non vedono, e lasciano che la grazia passi.

 

Preghiera

Signore, donaci un cuore retto,

che non si faccia complice dell'ingiustizia

né sia insensibile alla sofferenza;

un cuore compassionevole,

che si chini sulla miseria dell'uomo

e ne compianga lo smarrimento

quando, allontanandosi dalla via della vita,

egli si inoltra nella via della morte.

 

A te, Gesù, che hai pianto su Gerusalemme,

ogni onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

 

Tu vedevi il dolce nato,

moribondo desolato,

esalar lo spirito.

 

Nona Stazione

Gesù cade per la terza volta

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Marco

Gesù disse: “L'anima mia è triste fino alla morte...”. Poi, andato più innanzi, si gettò a terra a pregarL che, se fosse possibile, passasse da lui quell'ora.

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heditazione

Sulla via del Calvario Gesù çhe, nell'orto degli ulivi, si era gettato a terra per pregare il Padre, cade a terra sotto il peso del male. La vita dell'uomo è intessuta di cadute. Ciò che importa è risollevarsi dalle proprie sconfitte, rialzare il corpo spezzato del fratello caduto; scoprire il significato delle sofferenze e il loro misterioso riferimento alla passione di Cristo; avvertire la presenza di Gesù che, buon Samaritano, fascia le ferite.

Ciò che importa è aprirsi ala speranza; abbandonarsi all'azione della grazia e lasciarsi guidare dallo Spirito; pregare il Padre e credere che il suo amore è più grande del nostro peccato.

 

Preghiera

Signore, caduto a terra, sfinito e umiliato,

sei sempre nostro Maestro:

di fojtezza, di tenacia, di amore.



Insegnaci a soffrire senza lamento,

a rialzarci senza esitazione,

a cercare senza compromessi /o:p>

la gloria del Padre e la salvezza dell'uomo.

 

A te, Gesù, caduto a terra sulla via del Calvario,

innalzato alla destra del Padre,

ogni onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

 

Madre, fonte dell'amore,

fa' ch'io senta il tuo dolore,

ed Øinsieme lacrimi.

  <6p>

Decima St„zione

m

Gesù è spogliato delle vesti \/span>

-

  À

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vannelo secondo Giovanni

I soldati, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da c(ma a fondo.

 

Meditazione

I soldati spogliano Gesù delle vesti, rudemente, con violenza. Dalle piaghe riaperte altro sangue si versa sul corpo straziato del Cristo Signore. Gli uomini, ignari del mistero, lo espongono al ludibrio, ma in lui, nudo, risplende l'originaria innocenza dell'uomo; lo espongono alla derisione, ma in lui, battezzato nel suo sangue, il Padre riconosce il Servo sofferente, A Figlio diletto in cui ha posto il suo compiacimento.

E mentre Gesù è là, povero, deriso, nudo, il Padre prepara, come già nel giardino dell'Eden, nuove vesti per i nuovi figli: vesti candide, splendenti della luce della Pasqua; vesti di vittoria, intessute con la lana dell'Agnello, ornate con la porpora del suo sangue.

 

Preghiera

Signore Gesù,

nelle acque del battesimo ci siamo spogliati

del vecchio Adamo e rivestiti della tua novità;

concedi a noi di essere fedeli all'impegno cristiano:

di spogliarci della nostra superbia

per rivestire la tua umiltà;

di deporre la violenza, per indossare la tua mitezza;

di denudarci del nostro egoismo

per ricoprirci con il tuo amore.

 

A te, Gesù, spogliato delle vesti,

vestito della gloria della divinità,

ogni onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

 

Fa' che avvampi il cuore mio

nell'amare Cristo Dio,

sì che a lui mi assimili.

 

Undicesima Stazione

Gesù è inchiodato sulla croce

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Marco

Erano le nove del mattino quando lo crocifissero: e l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra.

 

Meditazione

La croce è ormai innalzata, il dramma sta per concludersi. In queste ultime ore Gesù porta a compimento il suo insegnamento sul perdono: “Padre, perdona loro, poiché non sanno quello che fanno”. Non sanno.

Gli uomini, così intelligenti, così profondi, non sanno: indagano sulla materia dell'universo, ma non ne scoprono l'anima; dissertano sulle opere di Dio, ma non giungono a Dio; quando parlano di lui o dei figli di lui - loro fratelli -, sono sprovveduti, ottusi. Non sanno.

Dall'alto della croce, Gesù svela la realtà più profonda di Dio: egli è amore, perdono, misericordia. Lo proclama con le sue braccia distese, con la sua voce di Figlio dell'uomo, con il suo cuore di Figlio di Dio: “Padre, perdona loro”. Ma essi non comprendono. Veramente non sanno.

 

Preghiera

Gesù, con il cieco di Gerico,

ognuno di noi ti dice: “Signore, che io veda”.

Donaci la grazia di vederti

e, incrociando il nostro sguardo con il tuo,

di comprendere il valore del perdono

che invochi per i tuoi carnefici

che esigi dai tuoi discepoli.

Donaci la grazia di dimenticare le offese,

di ricambiare il male con il bene,

di saper perdonare

con lo sguardo, la parola, il silenzio.

 

A te, Gesù,

che muori amando e perdonando,

ogni onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

 

Santa Madre del Signore,

fortemente dentro il cuore

le sue piaghe infiggimi.

 

Dodicesima Stazione

Gesù muore sulla croce

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Matteo

Da mezzogiorno fino alle tre dei pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:

“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”... E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

 

Meditazione

Sul Calvario, come al Getsemani, Gesù prega il Padre: nel giardino degli ulivi, la sua anima era stata colta da un'angoscia mortale; sulla croce, esperimenta un misterioso abbandono, la cui profondità sfiora l'abisso. “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio”.

Inchiodato sulla croce, Gesù è nondimeno il Verbo di Dio fatto uomo: il suo posto è “presso Dio”, eppure egli esperimenta l'abbandono di Dio.

“Tutto è stato fatto per mezzo di lui”. Anche l'uomo, eppure egli esperimenta l'abbandono degli uomini.

Ma l'abbandono è premessa di comunione: a Dio, che sempre lo esaudisce, Gesù ha già chiesto: “Padre, l'amore con cui mi hai amato, sia in loro e io in essi”.

Ed ora, che “tutto è compiuto”, egli consegna il suo spirito nelle mani del Padre ed effonde sugli uomini lo Spirito di vita.

 

Preghiera

Gesù crocifisso, vero Dio e vero uomo,

abbi pietà di noi e accogli la nostra supplica:

Kyrie, eleison. Kyrie, eleison.

Gesù crocifisso, unico Signore e Salvatore:

Kyrie, eleison. Kyrie, eleison.

Gesù crocifisso, Sacerdote eterno e@Re universale:

Kyrie, eleison. Kyrie, eleison.

Gesù Crocifisso, Pmstore buono e giusto Giudice:

Kyrie, eleison. Kyrie, eleison.

A te, Gesù crocifisso, sorgente di vita e datore dello Spirito,

ogni onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen.

 

Con il Figlio tuo ferito,

che par me tanto ha patito,

dividiam gli spasimi-

 

¼h3 style="line-huiht: 100%; margin-top: 0; maqgin-bottom: 0">Tredicesima Stazione U

Gesù è deposto dalla croce e consegSato alla mðdre ­/o:p> Ü/span>

  4/p>

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo. <¼span>

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Van elo secondo Matteo «  9/span>

Giuseppe di Arimatea andò da Pilalo e gli chiee il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.

 

ã Meditazione

Nel giorno dell'Annuncio, l'Angelo le aveva predetto un mistero: dal suo grembo verginale sarebbe nato un figlio, che sarebbe stato chiamato “Figlio di Dio”. Gli uomini che si affaccendano attorno alla cvoce - soldati abituati ad eóeguire ordini ingiusti si muovono nell'ambiío di quel miStero,lma non comprendono: calano dalla croce il oorpo di un giustiziato e lo consegnano alla madre.

Ella comprende. Con i® gremb il Figlio morto, sostenuta dallo Spirito,@rinnova il suo “~iat”. Conosce il senso profondo0dell'evento: si sta compiendo la volontà del Padre, che vuole salvq tutti gli uomiwi. 4/span>

Sul grembo il Figlio morto: è la Madre del Redentore! E ricorda la parola ultima di Gesù, lo sguardo rivolto al Discepolo: “Donna, ecco il tuo figlio”:™è la Madre di tutti i redenti!

 

Preghiera

Con il Figlio sul grembo,

nel silenzio della sera, desolata, <Îspan>



tu sei, Vergine, la sola che comprende, spera e ama.

Con il Figlio sul grembo,

nell'ora della delusione e della tenebra, $

tu sei, Madre, la sola che crede e rûcorda:

egli risorgerà a vita nuova, rivestito di luce e di gloria.

Con il Figjio sul grembo,

gli occhi velati di pihnÌo,

tu sei, Donna la sola che0vede, lontane,

spuntare ' messi copiose,o:p>

germogliate dal sacrificio di Cristo.

  <'span>

A te santa Masia, memoria e profezia della Chiesa,

la nostra lode perenne e grata. Amen.

 

Fin chµ vita in 5e rimanga,

con te, Madre, fa' ch'io pianga

di Gesù il patibolo.

>nbsp;

Quattordicesima Stazione

Gesù è deposto nel sepolcro

 

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediŠiamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

 

Dal Vangelo secondo Marco

Pilato concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia.

 

Meditazioneµ

Giuseppe, membro del Sinedrio, “persona giusta e buona... non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri”. Ora, con Nicodemo e alcune pie donne, egli si occupa dei riti della sepoltura: gesto estremo di fedeltà e di amicizia verso il Maestro ucciso. Ð

Persone buone... ma la loro fede non ha retto: mentre avvolgono nel lenzuolo il corpo di Gesù sentimenti di rammarico, di delusione, di amarezza invadono il loro cuore, e la certezza di un irreparabile fallimento. Doveva liberare Israele, invece egli è là, sconfitto, morto!

Giuseppe, Nicodemo, le pie donne, persone buone... mentre depongono nel sepolcro nuovo il corpo di Gesù, seppelliscono, per sempre, una grande speranza.

Persone buone... che si sono dissociate dall'ingiusta condanna e non si sono lavate le mani come Pilato; e Dio, che conosce i cuori, ricambierà il gesto di pietà e di amicizia con il dono della fede: a loro apparirà Gesù risorto!

 

Preghiera

Signore Gesù, deposto nel sepolcro nuovo,

sei entrato nel sabato del grande riposo.

Vincitore dell'antico Avversario,

scendi negli inferi e risvegli a vita immortale

coloro che giacciono nell'ombra della morte.

Ti salutano i santi Progenitori.

Ti acclamano Abramo e i patriarchi.

Ti glorificano Mosè e i profeti.

Ti benedicono gli umili e i poveri di Israele.

Oggi ti esalta la Chiesa,

stupita della tua solidarietà con l'uomo:

anche tu sei sceso negli inferi dal santo corpo

separata l'anima per illuminare il regno

delle ombre e spezzare le catene della morte.

 

A te, Gesù, Redentore dell'uomo,

ogni onore e gloria nei secoli eterni. Amen.

 

Quando il corpo vien diviso,

il glorioso paradiso

per lei dona all'anima.

 

Benedizione

 

Padre nostro…

 

Il Signore sia con voi.

E con il tuo spirito.

 

Vi benedica Dio onnipotente

Padre e Figlio e Spirito Santo.

Amen.

 

Andate in pace.

Rendiamo grazie a Dio.