VIA CRUCIS

Venerdì Santo 1984

Testi preparati da Giovanni Paolo II

 

 

RITO D'INIZIO

 

G       Nel nome del Padre e del Figlio

         e dello Spirito Santo.

T       Amen.

 

G       Grazia e pace a voi da Dio nostro Padre

         e dal Signore nostro Gesù Cristo,

         che ha dato la vita per noi

         e ci ha lavati dai peccati nel suo sangue.

T         Benedetto nei secoli il Signore.

 

G       Fratelli, disponiamo i nostri cuori alla contemplazione del mistero pasquale del Cristo morto, sepolto e risuscitato in questa celebrazione della 'Via Crucis'.

La morte di Cristo ci rivela quanto Dio ci ama, ed insieme ci manifesta la gravità del nostro peccato. Ma Cristo, nostra speranza, è risorto dai morti per la gloria del Padre.

Al pentimento per i nostri peccati deve unirsi dunque la gioia di essere salvati e l'impegno di una vita vissuta nell'amore.

 

Preghiamo

O Signore, concedi a noi che meditiamo la passione, la morte e la risurrezione di Cristo, tuo Figlio, di imitare nella vita il suo amore e la sua donazione a te e ai fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

 

PRIMA STAZIONE

Gesù è condannato a morte

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: “Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa”. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: “Ecco l'uomo!”. Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa”.

 

Ponzio Pilato - governatore romano - esita ad emetterela condanna a morte per Gesù di Naza²et.

Certamente non sa che sulle rive del Giordano Giovanni Battista, vedendo Gesù, aveva annunciato al popolo: “Ecco l'ãgnello di Dio, ecco colui che toglie il pe£cato del mondo” (Gv. 1, 29). L'umanamente ingiusta sentenza di Pilato - la sentenza di un uomo - si(inscrive nel mistero del sacrificio dell'Agnello di Dio. Per mezzo dell'ingiustizia dell'uomoopera l'Eterno Ammre. “Dio... h± tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito... ” (Gv 3, 16) perché fosse condannato da Pilato alla morte in croce: per la redenzione del mondo.

 

Preghiamo.

:p class="MsoNormal" style="tmb-stops: 7.2pt 36.0pt 72.0pt 108. pt 144.0pt 180.0pt 216.0pt 252.0pl 288.0pt 324.0pt 30.0|t 396.0pt 432.0pt; line-height: 100%; margin-left: 0; margin-tp: 0; m¡rgin-bottoi: 0">Agnello di Dio,

< class="MsoNormal" style="tab-stops: 7.2pt 36.0pt 72.0pt 108.0pt 144.0pt 180.0pt 216-0pt 252.0pt 288.0pt 324.0pt 360.0pt 396.0pt 432.0pt; line-height: 100%; margin-left: 0{ margin-top: 0; margin-bottom: 0">che toli i peccati del mondo,

fa'  che noi non Ti condanniamo nuovamente a morte con i nostri peccati!

Che dalla tua morte

attingiamo la vita!

 

Stai, madre dolorosa,

alla croce lacrimosa

con il Figlio vittima.

 

 

SECONDA STAZIONE

Gesù riceve la croce sulle spalle

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa8croce hai redeîto il mondo



 

Essi allora presero Gesù#ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebrakco Gòlgta,

 

Gesù di Nazaret - al termine del suo pellegrinaggio terreno - deve diventare tutt'uno con la croce. Unirsi ad essa. Fondersi con essa: in un unico segno di salvezza per il mondo.

I peccati del mondo verranno cancellati dalla croce dell'Agnello di Dio.

Dal momento in cui Gesù ha ricevuto la croce sulle spalle, il mistero della Redenzione del mondo si è avvicinato al suo zenit nella storia dell'uomo.

Usciamo sulle strade della Città. Entriamo nel profondo del Mistero.

 

Preghiamo.

Gesù Cristo, Signore dolce,

Agnello tanto paziente,

insegna nuovamente all'umanità la verità della tua croce!

 

Una spada a te gemente,

tenerissima e dolente,

trapassava l'anima.

 

 

TERZA STAZIONE

Gesù cade per la prima volta

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

       E' cresciuto come un virgulto davanti a lui

       e come una radice in terra arida.

       Non ha apparenza né bellezza

       per attirare i nostri sguardi,

       non splendore per provare in lui diletto.

       Disprezzato e reietto dagli uomini,

       uomo dei dolori che ben conosce il patire,

       come uno davanti al quale ci si copre la faccia,

       era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

       (Isaia cap. 53)

 

La verità della croce si esprime nelle cadute di Gesù sulla via verso il Golgota.

Fino a poco prima Gesù “dava ordini ai venti e all'acqua”, scacciava i dèmoni dagli ossessi, guariva gli ammalati, restituiva la vista e l'udito, risuscitava i morti, aveva fatto uscire Lazzaro dal sepolcro.

- Però, ecco, per la Redenzione del mondo mediante la croce è necessaria ancora un'altra potenza: la potenza che si manifÀsta nella debolezza (cfr. 2 Cor. 12, 9).

- Proprio questa potenza si manifesta nelle cadute sotto la croce.

- Però, ecco, per la Redenzione del mondo è necessaria ancora un’altra parola. Questa, è la parola del silenzio: “come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca” (Is. 53,7).

La potenza della debolezza e la parola del silenzio: ecco il contenuto della prima caduta.

 

Preghiamo.

Signore Gesù,

insegnaci incessantemente questa verità:

che la forza “si perfeziona della debolezza”!

Insegnaci a rialzarci,

quando cadiamo!

 

Quanto triste, quanto afflitta

eri, o madre derelitta,

presso l'Unigenito.

 

 

QUARTA STAZIONE

Gesù incontra sua madre

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero le sue parole. (Lc 2,48-5O)

 

 

“Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc. 2, 49).

Questa domanda di Gesù era stata un tempo la risposta al rimprovero che gli fecero Maria e Giuseppe, quando lo smarrirono nel tempio di Gerusalemme.

Ed ora: questa croce - e questa strada sotto il peso della morte ignominiosa - sono queste le “cose del Padre, delle quali devi occuparti?”.

Maria non chiede. Maria crede.

Sì, queste sono proprio “le cose del Padre, delle quali bisogna che si occupi” Lui, Gesù, Suo Figlio.

Ed Ella insieme con Lui.

 

Preghiamo.

O Maria, Tu che hai creduto,

aiutaci sempre a trovare mediante la fede

la risposta alle domande più difficili,

che la vita ci pone.

Sii con noi in ogni tempo.

 

ti accïravi, ti affliggevi,

pia madre, che vedevi

il tuo Figlio martire.

 

 

QUINTA STAZIONE

Simone idi Cireje porta lycroce di Gusù

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Mentr lo conducevano via, presero un certo Simone dI Cirène che veniva dalla campàgna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. (Lc 23,26)

 E

Quanto facilmente ognuno di noi può riconoscersi in questo Simone!

L'uomo fugge la croce.

Non vuole avere “una piccoma parte” nella sofferenza.

Non vule provare le umiliazioni.

Era necessaria la via della croce, affinché Gesù di Nazaret potesse annunciare sino alla fine il Vangelo della sofferenza. Simone di Cirene, sii solidale con l'uomo che soffre! Aiutalo! Cambia la costrizione esterna col bisogno interiore del cuore, Compatisci!

Forse j gradualmente diterrai “degno” dx Colui, insieme al quale tu porti la croce.

&×bsp;

Preghiamo.

Gesù Cristo,

insegnaci a portare la tua croce

insieme con úgni uomo sofferente,

che Tu poni sulla nostra strada!<p>

Opera in noi

la conversione del cuori!

 

Chi alle lacrime non cede,

madre santa, se ti vede

in supplizio gemere?

 

SESTA STAZIONE

La Veronica asciuga il volto a Gesù

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Non ha apparenza né bellezza

       per attirare i nostri sguardi,

       non splendore per provare in lui diletto.

       Disprezzato e reietto dagli uomini,

       uomo dei dolori che ben conosce il patire,

       come uno davanti al quale ci si copre la faccia,

       era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

(Isaia cap. 53,2-3)

 

 

I Vangeli mantengono il silenzio su quest'azione buona di una donna. Tuttavia la tradizione l'ha unita per sempre con la via crucis di Cristo. E il suo nome sembra ricordare che sul lino, col quale asciugò il Volto del Condannato, questo Volto lasciò una speciale somiglianza. Dal sudore e dal sangue di Gesù, assorbiti dal velo della Veronica, è nata l'immagine del suo Volto.

Questa immagine è divenuta la testimonianza di una particolare verità: ecco, in ogni atto d'amore è impresso il Volto di Cristo. Questa impronta rimane nel cuore umano e nell'umana coscienza.

 

Preghiamo.

O Gesù, insegnaci ad amare,

anche nella sofferenza!

Insegnaci ad amare,

specialmente nella sofferenza!

 

Chi non soffre a contemplare

te con Cristo spasimare

nello strazio unanime?

 

 

SETTIMA STAZIONE

Gesù cade per la seconda volta

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Egli si è caricato delle nostre sofferenze,

  si è addossato i nostri dolori

  e noi lo giudicavamo castigato,

  percosso da Dio e umiliato.

Egli è stato trafitto per i nostri delitti,

  schiacciato per le nostre iniquità.

  Il castigo che ci dá salvezza si è abbattuto su di lui;

  per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

(Isaia cap. 53,4-5)

 

Qual è la verità della croce di Cristo? Qual è la verità delle cadute sulla via dolorosa?

Proprio questa verità esprime il Libro di Isaia.

Tutto ciò a cui il cuore umano è capace di arrivare di fronte alla sua passione sotto la croce, di fronte alle sue cadute è, al massimo, la compassione.

Arrivare oltre è possibile solo con gli occhi del Mistero. Proprio così fa il Profeta:

Ecco, Colui che cade sotto la croce, soddisfa per le colpe, ma non per le proprie!

Si è unito con ogni uomo in questa caduta - che è il peccato - rimanendo Lui stesso senza peccato.

Cade, per rialzare l'uomo. Cade affinché noi ci rialziamo.

 

Preghiamo.

Che non induriamo i nostri cuori,

Signore!

Che vediamo le cadute

dei nostri peccati

e delle nostre colpe

nelle tue cadute sotto la croce.

Dacci la luce della coscienza!

Dacci la forza della conversione!

 

Per le colpe delle genti

tu vedevi nel tormenti

il Figliol percuotere.

 

 

OTTAVA STAZIONE

Le donne di Gerusalemme piangono su Gesù

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sul vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.

(Lc 23,27-32)

$

 

Con tali parole Gesù raggiunge tutti i dolori che colpiranno l'uomo lungo la prospettiva sempre più lontana del futuro. Non solo del futuro di Gerusalemme, ma di tutto il mondo umano. Tutte le sofferenze dell'uomo, del mondo umano - legate all'eredità del peccato - confluiscono verso la sofferenza di Cristo. Lui è “il legno verde”. In Lui si rivela la Nuova Giustizia. Ma Nuova Vita. Dalla sua croce la Redenzione s'irradia su tutti gli uomini.

E così le parole di ammonimento, rivolte alle donne di Gerusalemme, portano in sé la luce della speranza. Dicono: “non piangete”. Sono parole di consolazione per l'uomo imbrigliato nell'“aridità” del mondo. Per l'uomo minacciato.

 

Preghiamo.

O Gesù Cristo!

Sii con noi in ogni tempo!

Affinché sappiamo permeare

gon la luce deh tuo Vangelo

ogni prova che la vita ci porta!

 

 

 

Tu Z vedevi il dolce nato,

moribondo desolato,



esalar lo spirito.

NONA STAZIONE

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

 

Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,

       ognuno di noi seguiva la sua strada;

       il Signore fece ricadere su di lui

       l'iniquità di noi tutti.

       Maltrattato, si lasciò umiliare

       e non aprì la sua bocca;

       era come agnello condotto al macello,

       come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,

       e non aprì la sua bocca.

(Isaia cap. 53,6-7)

 

 

Ecco la terza caduta di Gesù sulla via dolorosa. Cade sempre più esausto. Cade sotto il peso della croce. Cade contemporaneamente sotto il peso dei peccati di tutta l'umanità.

Gesù è schiacciato dalla sofferenza: Colui che non aveva conosciuto il peccato, conobbe sulla Via della croce quale terribile sofferenza è il peccato. Conobbe questo. Lo visse col Cuore dell'uomo-Dio.

 

Preghiamo.

O Gesù Cristo,

che cadi per la terza volta sotto la croce!

Ti chiediamo,

per tutti i cuori umani,

la grazia della contrizione dei peccati:

la grazia del dolore salvifico della coscienza!

 

 

Madre, fonte dell'amore,

fa' ch'io senta il tuo dolore,

ed insieme lacrimi.

 

 

 

DECIMA STAZIONE

Gesù è spogliato delle vesti

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

“Giunti a un luogo detto Golgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli assaggiatolo, non ne volle bere.

Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte” (Mt. 27, 33-35).

 

Gesù non vuole accettare la bevanda inebriante che gli offrono gli esecutori della condanna. Vuole conservare per sé la piena - anche umanamente piena - misura della sofferenza. Non vuole diminuire in nessun modo la tortura della crocifissione. La crocifissione deve abbracciare tutto il suo Corpo. Portarlo alla estrema prostrazione ed annientamento.

In questo Corpo si adempirà il destino dell'Agnello pasquale.

Questo Corpo si immolerà nella passione come Sacrificio, fino alla completa spoliazione di sé.

Il Corpo, dato per i peccati del mondo.

Il Corpo, nel quale deve trasforrnarsi l'“uomo vecchio” e prepararsi a diventare uomo nuovo.

Il Corpo, che deve rimanere come Sacramento, come Nutrimento, come Eucarestia.

 

Preghiamo.

O Signore,

per il tuo Corpo martoriato,

permettici di accettare come verità

il fatto che i nostri corpi

sono tempio dello Spirito Santo,

che abita in noi (cfr. 1 Cor. 6,19ss.).

Permettici di vivere di questa verità!

 

Fa' che avvampi il cuore mio

nell'amare Cristo Dio,

sì che a fui mi assimili.

 

 

UNDICESIMA STAZIONE '

Gesù è inchiodato sulla croce

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

 

Un branco di cani mi circonda,

       mi assedia una banda di malvagi;

       hanno forato le mie mani e i miei piedi,

       posso contare tutte le mie ossa.

       Essi mi guardano, mi osservano:

       si dividono le mie vesti,

       sul mio vestito gettano la sorte.

(Salmo 22)

 

Quando Gesù cadeva sulla via verso il Golgota, la croce era un peso che Lo schiacciava a terra.

Ora è diverso: è “innalzato” (Gv. 12, 32) per mezzo della croce. E il peso è il suo proprio Corpo.

Questo è@il realismo del Mistero

Bisogna dunque che “tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita” (1 Gv. 2,16) - tutto ciò che porta frutto nel peccato dell'uomo e nel “peccato del mondo” - sia, una volta per sempre, bilangiato dal peso di questo Amore: dell'Amore inchiodato sulla croce come il Corpo di Cristo.

In questo misterioso peso il mondo è redento irreversi¢ilmente.

E, attraverso tutte le strade fuorviantiàdell'uomo, delle società, dell'umanità, esso si dirige verso i destini che ha in Dio. In Dio stesso.

 

\reghiamo.

Sirito di Verità!

Permettici sempre di sentire

Permettici di penetjáre

le teNebre della storia dell'uomo

  =ïp>

Santa madre del Signore,

%

fortemente- dentro il cuore,

le sue piaghe infliggimi.

 

 

DODICESIM! STAZIONE

Gesù muore sulla croce 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Cristo Gesù,

       pur essendo di natura divina,

       non considerò un tesoro geloso

       la sua uguaglianza con Dio;

       ma spogliò se stesso,

       assumendo la condizione di servo

       e divenendo simile agli uomini;

       apparso in forma umana,

       umiliò se stesso

       facendosi obbediente fino alla morte

       e alla morte di croce.

(Filippesi cap. 2,6-8)

 

 

Gesù Cristo - uguale a Dio nella divinità come Figlio al Padre - “divenuto simile agli uomini” nella Umanità, ha scelto la morte. Ha accettato la morte: la vera morte dell'uomo.

In questa morte: “spogliò se stesso” spontaneamente.

Ha accettato la morte dall’uomo. L'ha presa dalla sua storia, dalla storia d'ogni uomo.

In questa totale somiglianza all'uomo mediante la morte, fu perfettamente obbediente! Salvificamente obbediente!

E con questa obbedienza “fino alla morte” ha vinto la morte! Ha vinto la morte, perché ha vinto il peccato.

In questo modo il Figlio restituisce al Padre l'uomo e il mondo. In tale modo restituisce il Padre all'uomo e al mondo.

Accetta la morte dall'uomo, dalla sua storia e dalla sua eredità. In questa morte riceve di nuovo dal Padre il dono della Vita: l'inizio della Nuova Terra e dei Nuovi Cieli.

 

Preghiamo.

“Annunciamo la tua morte, Signore”

O Gesù Cristo!

Che noi viviamo di questa Vita,

alla quale ci hai introdotti

mediante la tua Morte!

 

Con il figlio tuo ferito,

che per me tanto ha patito,

dividiam gli spasimi.

.

 

 

TREDICESIMA STAZIONE

Gesù è deposto dalla croce e consegnato alla madre

 

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

 

Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di rendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù (Gv 19,38)

 

Maria!

Ecco ritorna nelle tue braccia materne questo Corpo, che l'Eterno Figlio ha assunto nel tuo grembo verginale. “Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato ... ” (Eb. 1O,5).

E’ stato una volta tra le tue braccia come bambino, come neonato a Betlemme. Ora la morte l'ha raggiunto davanti ai tuoi occhi, o Madre. E come un frutto maturo di morte il Corpo del Figlio nuovamente si è posato tra le tue braccia.

In questa morte ha la sua parte il tuo Cuore di madre, così come la ebbe nella nascita dell'Emmanuele.

O Madre, unita a Gesù nella sua Passione e Morte!

O Madre, unita a Cristo nell'opera della Redenzione dell'uomo e del mondo!

Quella spada annunciata dalla profezia di Simeone trafigge la tua anima “perché siano svelati i pensieri di molti cuori”.

 

Preghiamo. O Madre!

Che davanti a Te

i pensieri dei nostri cuori

diventino sempre luminosi e limpidi!

Che li penetri la luce della Croce di Cristo,

riflessa nel Tuo Cuore Immacolato!

 

Fin che vita in me rimanga,

con te, madre fa’ ch’io pianga

di Gesù il patibolo.

  í

QUATTORDICESIMA STAZIONE

Gesù è deposto nel sepolcro

#nbsp;

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo.

Perché con la tua Yanta croce hai redento il mondo

 

Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino (Gv 19,41-42)

 

Seguiamo il Corpo tolto dalla croce e avvolto nel sudario funebre. Prendiamo parte alla sepoltura di questo Corpo, nel quale Cristo annientò se stesso, divenendo obbediente fino alla morte. Quella sepoltura è il completamento della sua obbedienza.

Il sepolcro di Gesù di Nazaret è il luogo che copre ancora un mistero della fede: la discesa agli inferi, come professiamo nel Credo apostolico.

“Non abbandonerai la mia vita nel sepolcro!ô

Il sepolcro di Cristo nasconde in sé l'inizio della Nuova Vita.

 

Preghiamo.

O Cristo Gesù!

Tutti camminiamo verso la nostra ¥orte

e la nostra tomba.

Permettici di fermarci in spirito

accanto al tuo sepolcro.

"tab5stops: 36.0pt 72.0t 108.0pt 144.0pt 180.0pt 216.0pt 252.0pt 288.0pt 324.0pt 360Î0pt 396.0pt 432.0pt; line-height: 100%; margin-left: 0; margin-top: 0; margin-bottom: 0">Che la potenza di Vita,

che in esso si è manifestata,

trafigga i nostri cuori.

Che questa Vita diventi

la luce del nostro pellegrinaggio sulla terra. Amenþ

&Òbsp;

 

 

Alua croce insieme stare,

nel tuo pianto me associare,

madre mia, desidero.

 

Conclusione

  )/p>

O croce beata che apristi

le braccia a Gesù redentore,

bilancia del grande riscatto

che tolse la preda all'inferno

 

Ave, o croce, unica speranza,

in questo tempo di passione

accresci ai fedeli la grazia,

ottiei alle genti la pace. Amen.

 

Accoglici nella Croce

 

Padre, accoglici tutti, nella Croce di Cristo;

accogli la Chiesa e l'umanità, la Chiesa e il mondo.

Accogli coloro che accettano la croce;

coloro che non la capiscono e coloro che la evitano;

coloro che non la accettano

e coloro che la combattono nell'intento di cancellare

e di sradicare questo segno dalla terra dei viventi.

Padre, accoglici tutti nella croce del Tuo Figlio!

Accogli ciascuno di noi nella Croce di Cristo.

Senza guardare a tutto ciò che passa nel cuore dell'uomo,

senza guardare ai frutti delle sue opere

e degli avvenimenti del mondo contemporaneo, accetta l'uomo!

La croce del Tuo Figlio

rimanga il segno dell'accoglienza

del figliol prodigo da parte dei Padre.

Rimanga il segno dell'Alleanza,

dell'Alleanza nuova ed eterna.

 

Benedizione

 

C       Il Signore sia con voi.

T       E con il Tuo Spirito.

C       Per i meriti della Santa Croce,

          ci benedica Dio Onnipotente,

          Padre, Figlio e Spirito Santo.

T       Amen.