Mio Dio,

Padre e Figlio e Spirito Santo,

io ti adoro.

Aiutami a dimenticare interamente me stessa per stabilirmi in te,

immobile e tranquilla come se l'anima mia fosse già nell'eternità.

Che nulla possa turbare la mia pace

o farmi uscire da te, mio immutabile bene.

Ogni istante mi faccia entrare sempre più

nella profondità del tuo mistero.

Che io non ti lasci mai solo,

ma sia lì con tutta me stessa:

tutta concentrata nella mia fede,

tutta assorta in adorazione,

tutta abbandonata alla tua azione.

(Santa Elisabetta della Trinità)

 

Dalla lettera di San Giacomo

Da che cosa derivano le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che combattono nelle vostre membra? Bramate e non riuscite a possedere e uccidete; invidiate e non riuscite ad ottenere, combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per spendere per i vostri piaceri. Gente infedele! Non sapete che amare il mondo è odiare Dio?       Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio. O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: fino alla gelosia ci ama lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi? Ci dá anzi una grazia più grande; per questo dice: Dio resiste ai superbi; agli umili invece dá la sua grazia. Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi. Purificate le vostre mani, o peccatori, e santificate i vostri cuori, o irresoluti. Gemete sulla vostra miseria, fate lutto e piangete; il vostro riso si muti in lutto e la vostra allegria in tristezza. Umiliatevi davanti al Signore ed egli vi esalterà.

Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo? E ora a voi, che dite: «Oggi o domani andremo nella tal città e vi passeremo un anno e faremo affari e guadagni», mentre non sapete cosa sarà domani! Ma che è mai la vostra vita? Siete come vapore che appare per un istante e poi scompare. Dovreste dire invece: Se il Signore vorrà, vivremo e faremo questo o quello. Ora invece vi vantate nella vostra arroganza; ogni vanto di questo genere è iniquo. Chi dunque sa fare il bene e non lo compie, commette peccato.

 

 

Dall’Imitazione di Cristo

 Ogni qual volta si desidera una cosa contro il volere di Dio, subito si diventa interiormente inquieti. Il superbo e l'avaro non hanno mai requie; invece il povero e l'umile di cuore godono della pienezza della pace. Colui che non è perfettamente morto a se stesso cade facilmente in tentazione ed è vinto in cose da nulla e disprezzabili. Colui che è debole nello spirito ed è, in qualche modo, ancora volto alla carne e ai sensi, difficilmente si può distogliere del tutto dalle brame terrene; e, quando pur riesce a sottrarsi a queste brame, ne riceve tristezza. Che se poi qualcuno gli pone ostacolo, facilmente si sdegna; se, infine, raggiunge quel che bramava, immediatamente sente in coscienza il peso della colpa, perché ha assecondato la sua passione,Bla quale non giova alla pace che cercava. Giacché la vera pace del cuore la si trova resistendo alle passioni, non soggiacendo ad esse. Non già nel cuore di colui che è attaccato alla carne, non già nell'uomo volto alle cose esteriori sta la pace; ma nel cuore di colui che è pieno di fervore spirituale.

 Chi mette la sua fiducia negli uomini e nelle altre creature è un insensato. Non ti rincresca di star sottoposto ad altri, per amore di Gesù Cristo, e di sembrare un poveretto, in questo mondo. Non appoggiarti alle tue forze, ma salda la tua speranza in Dio: se farai tutto quanto sta in te, Iddio aderirà al tuo buon volere. Non confidare nel sapere tuo o nella capacità di un uomo purchessia, ma piuttosto nella grazia di Dio, che sostiene gli umili e atterra i presuntuosi. Non vantarti delle ricchezze, se ne hai, e neppure delle potenti amicizie; il tuo vanto sia in Dio, che concede ogni cosa, ed ama dare se stesso, sopra ogni cosa. Non gonfiarti per la prestanza e la bellezza del tuo corpo; alla minima malattia esse si guastano e si deturpano. Non compiacerti di te stesso, a causa della tua abilità e della tua intelligenza, affinché tu non spiaccia a Dio, a cui appartiene tutto ciò che di buono hai sortito dalla natura. Non crederti migliore di altri, affinché, per avventura, tu non sia ritenuto peggiore dinanzi a Dio, che ben conosce quello che c'è in ogni uomo (cfr. Gv 2,25). Non insuperbire per le tue opere buone, perché il giudizio degli uomini è diverso da quello di Dio, cui spesso non piace ciò che piace agli uomini. Anche se hai qualcosa di buono, pensa che altri abbia di meglio, cosicché tu mantenga l'umiltà. Nulla di male se ti metti al di sotto di tutti gli altri; molto male è invece se tu ti metti al di sopra di una sola persona. Nell'umile è pace indefettibile; nel cuore del superbo sono, invece, continua smania e inquietudine.

 

La vera ricchezza

La ricchezza mi sembra simile a un serpente; quando non si sa come afferrarlo senza averne danno, lo si prende, per evitare il pericolo, in fondo alla coda: ma esso si avvénghia intorno alla mano e morde. Anche per le ricchezze vi è il pericolo che esse, a seconda che si trattino con perizia o senza perizia, si attorciglino, si aggrappino e mordano. Ma se qualcuno ne sa usare con saggezza e magnanimità, cantando l`inno incantatore del Verbo, dominerà la bestia e resterà illeso. Del resto, a quanto pare, non consideriamo abbastanza che è ricco solo chi possiede veri valori. Ma un vero valore non sono le gemme, non l`argento, non le vesti o la bellezza del corpo, ma la virtù... Una ricchezza più grande non si dà. Vere ricchezze sono dunque la giustizia e la sapienza, più preziose di ogni tesoro; una ricchezza che non aumenta ƒol 8possesso di animali e di terreni, ma viene donata da Dio; una ricchezza che non vi±ne derubata - l`anima sola è il forziere in cui viene custodita -, un possesso che è il migliore per il suo possessore e che rende realmente felici gli uomini. Chi gEunge al punto come non possiederà  tutto, dato che possiede un tesoro che mai viene meno, cioè possiede Dio.

"3" face="Times New Roman" color="#FF0000">(San Clemente Alessandrino, Il 8edagogo)

 

Non ho altro che l'oggi, Gesù!

La mia vita, o Signore,

è un istante che passa,

un momento che fugge e se ne va.

Tu lo sai, mio Dio,

che per amarti sulla terra,

non ho altro che l'oggi.

Che importa, Signore,

se l'avvenire è oscuro.

No, io non posso pregarti

per il domani.

Mantieni puro il mio cuore,

coprimi con la tua ombra,

e non sia che per l'oggi.

Io non ho, Signore

che quest'oggi mio fuggitivo

per darti uý frutto d'amore,

un grappolo di cui

ogni chicco sia un'anima.

<;pan style="mso-bidi-font-size: 12.0pt">Donami tu, Gesù,

il fuoco di un apostolo,

e sia per oggi.

(Santa Teresa di Lisieux)