$meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=windows-1252"> SPIRITO SANTO 

SPIRITO SANTO, SANTIFICAMI

O Spirito SaNto,

accendi in me il fuoco del tuo amore

la fiamma dell'eterna carità.

O Spirito d'amore, mi metto dinanzi a te

come un piccolo frutto acerbo

che deve maturare al sole;

come una cera informe

che devæ ricevere l'impronta;

come una goccia di rugiada

che dev'essere assorbita dal sole.

O Spirito di santità, tu ti effondi

Con questi sentimenti mi presento a te e ti invoco:

vieni, Spirito Santo, santifiÛamI!

Desidero tanto la santità!

Fammi santa, grande santa, presto santa,<ÿp>

seNza che io lo sappia. Amen.

(Suor Carmeladello rpirito Santo )

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Dal libro del Siracide

Il giusto starà con grande fiducia di fronte a quanôi lo hanno oppresso e a quanti han disprezzato le sue sofFerenzef Costoro vedendolo óaran presi da terribile spavento, saran presi da stupore per la sua salvezza inattesa.  Pentiti, diranno fra di loro, gemendo nello spirito tormentato: «Ecco colui che noi una volta abbiamo deriso e che stolti abbiam preso a bersaglio del nostro scherno;  giudicammo la sua vita una pazzia e la sua morte disonorevole. Perché ora è considerato tra i figli di Dio e condivide la sorte dei santi? Abbiamo dunque deviato dal cammino della verità; la luce della giustizia non è brillata per noi, né mai per noi si è alzato il sole. Ci siamo saziati nelle vie del male e della perdizione; abbiamo percorso deserti impraticabili, ma non abbiamo conosciuto la via del Signore. Che cosa ci ha giovato la nostra superbia? Che cosa ci ha portato la ricchezza con la spavalderia? Tutto questo è passato come ombra e come notizia fugace, come una nave che solca l'onda agitata, del cui passaggio non si può trovare traccia, né scia della sua carena sui flutti; oppure come un uccello che vola per l'aria e non si trova alcun segno della sua corsa, poiché l'aria leggera, percossa dal tocco delle penne e divisa dall'impeto vigoroso, è attraversata dalle ali in movimento, ma dopo non si trova segno del suo passaggio; o come quando, scoccata una freccia al bersaglio, l'aria si divide e ritorna subito su se stessa e così non si può distinguere il suo tragitto: così anche noi, appena nati, siamo già scomparsi, non abbiamo avuto alcun segno di virtù da mostrare; siamo stati consumati nella nostra malvagità». La speranza dell'empio è come pula portata dal vento, come schiuma leggera sospinta dalla tempesta, come fumo dal vento è dispersa, si dilegua come il ricordo dell'ospite di un sol giorno. I giusti al contrario vivono per sempre, la loro ricompensa è presso il Signore e l'Altissimo ha cura di loro. Per questo riceveranno una magnifica corona regale, un bel diadema dalla mano del Signore, perché li proteggerà con la destra, con il braccio farà loro da scudo. Egli prenderà per armatura il suo zelo e armerà il creato per castigare i nemici; indosserà la giustizia come corazza e si metterà come elmo un giudizio infallibile; prenderà come scudo una santità inespugnabile; affilerà la sua collera inesorabile come spada e il mondo combatterà con lui contro gli insensati. Scoccheranno gli infallibili dardi dei fulmini, e come da un arco ben teso, dalle nubi, colpiranno il bersaglio; dalla fionda saranno scagliati chicchi di grandine colmi di sdegno. Infurierà contro di loro l'acqua del mare e i fiumi li sommergeranno senza pietà. Si scatenerà contro di loro un vento impetuoso, li disperderà come un uragano. L'iniquità renderà deserta tutta la terra e la malvagità rovescerà i troni dei potenti.

 

 Salmo16 (a cori alterni)

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene».

Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, è tutto il mio amore.

 

Si affrettino altri a costruire idoli:

io non spanderò le loro libazioni di sangue,

né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

 

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, è magnifica la mia eredità.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;

anche di notte il mio cuore mi istruisce.

Io pongo sempre innanzi a me il Signore,

sta alla mia destra, non posso vacillare.

 

Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima;

 anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,

 né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.

 

Mi indicherai il sentiero della vita,

 gioia piena nella tua presenza,

 dolcezza senza fine alla tua destra.

 

 

LA FESTA DEGLI ANONIMI

Ogni santo, se vero santo, rappresenta sempre una voce di rimprovero alla nostra non-santità; quando non rappresenta - naturalmente dentro la fedeltà più amata e sofferta - un punto di rottura con le nostre infedeltà e i nostri compromessi. E cioè: ogni santo quasi sempre è considerato in vita quale un uomo pericoloso, da tenere a bada. Io amo la festa di tutti i Santi! Questa festa degli anonimi, festa del Regno e della comunione universale: un mistero per cui nessuno deve mai sentirsi solo o disperato o definitivamente escluso. Questo giorno di gloria per l'infinita moltitudine che nessuno mai riuscirà a numerare. Eppure era gente di cui solo Dio, e qualche familiare e amico, sapeva che esistesse. Mentre i loro nomi erano scritti nel libro della vita. Tutta gente ora segnata in fronte col sigillo dell'Agnello. Tutta gente che ha portato in silenzio «il peso dell'estate e del caldo», il peso del mondo, insieme con Cristo, loro dolce rovina. Mentre noi pensavamo che la loro vita fosse una stoltezza. Tutta gente che ci ha salvati chissà quante volte dal disastro finale: «perché datemi dieci giusti e io non distruggo la città». Questi uomini che chiedevano - con tutta la loro vita - perfino scusa di esistere, e camminavano sulla terra in punta di piedi, per non calpestare la stessa terra, e non offendere nessuna creatura, neppure i vermi, per non offendere soprattutto i fiori. E non sciupavano mai nulla, e di tutto usavano con pietà; e risparmiavano per donare agli altri. A loro non badavano mai. Contenti se i figli e gli amici (ma per loro erano tutti amici), soprattutto i poveri, non avessero a soffrire più del necessario. Quale fosse poi il necessario da offrire da parte degli altri, era sempre il minimo. Questa gente che ti salutava sempre per prima; e certo era ed è la gente più importante del mondo. Secondo il testo biblico: gente di ogni razza, lingua e nazione; negri, cinesi, esquimesi. E avanti, naturalmente, tutti i poveri della terra; tutte quelle vittime cadute per la liberazione degli schiavi; e la moltitudine degli umiliati e offesi da parte dei potenti del mondo; tutti i torturati: sempre gente per cui noi continuiamo a sperare. Quanti i santi conosciuti da noi stessi, che ora sono a comporre lo sterminato corteo dell'Agnello. Grazie, Signore. E voi, miei Santi, pregate per me e per tutti i miei amici... (D.M. Turoldo: Il mistero del tempo)

 

 

INNO A CRISTO SIGNORE

Freno di puledri indomati, ala di uccelli smarriti,

timone sicuro delle navi, raduna i tuoi figli pieni di semplicità,

per cantare sinceramente con labbra immacolate a Cristo.

 

Re dei santi e Verbo del Padre,

che ogni cosa domini, governatore della Sapienza,

sostegno nelle fatiche, ripieno di gioia eterna,

Gesú, Salvatore del genere umano,

Pescatore degli uomini mortali da salvare dal mare di ogni malvagità,

Tu i santi pesci dall`onda nemica con la dolcezza della vita attiri;

sii guida delle pecore assennate e dei fanciulli innocenti!

 

Le orme di Cristo sono via al cielo.

Parola eterna, eterna luce, fonte di pietà.

noi, tuoi figli, con labbra fresche

beviamo al seno della tua Parola

dissetati dalla rugiada dello Spirito.

 

Noi, nati con Cristo, siamo il coro della pace.

Umile popolo di Dio, insieme cantiamo lode al Dio della pace.

(San Clemente di Alessandria)