HO SCELTO TE, SIGNORE!
Ho scelto te, Signore, come mia guida:
sono pronto per il cammino della mia vita.
So che mi guiderai con saggezza:
non mi porterai su strade che portano ad esperienze e scelte
che travolgono e rovinano la vita ed il cuore,
ma dove posso trovare la pace, la gioia, la trasparenza
e la freschezza che rinnovano la mia vita.

Con Te cammino con sicurezza e facilità
perchè hai scelto la strada giusta
e ti piace condurvi ogni uomo.

Anche nei momenti di smarrimento e di stanchezza
posso contare su di Te, perchè sei vicino
e mi posso appoggiare con fiducia.

Anche di fronte alle difficoltà più impegnative
mi fai gustare la bellezza della vita
con le tue attenzioni ed il tuo aiuto.
Hai lasciato nel mio cuore il segno della felicità e della gioia
per questo la mia vita sarà stare sempre con Te. Amen!
Padre Giuseppe Ceriani

 

Dalla lettera di Giuda

Voi, carissimi, costruite il vostro edificio spirituale sopra la vostra santissima fede, pregate mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell`amore di Dio, attendendo la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna. Convincete quelli che sono vacillanti, altri salvateli strappandoli dal fuoco, di altri infine abbiate compassione con timore, guardandovi perfino dalla veste contaminata dalla loro carne.

A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia, all`unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e sempre. Amen!

 

La scala dello spirito

Uno è aggravato da una malattia; è possibile che abbia degli organi sani - l`occhio e la vista, per esempio, o qualche altro organo -, mentre i rimanenti vanno in distruzione. Così è anche delle cose spirituali. E` probabile che qualcuno abbia sane tre membra dello spirito, ma non per questo è perfetto. Vedi quanti gradini e quanti stadi ci siano nello spirito, vedi come esso si purghi, sminuendo il male, parte dopo parte, e non tutto in una volta. Tutto è retto dalla provvidenza e dall`economia del Signore: che il sole sorga e che tutte le creature siano state fatte per il regno che gli eletti erediteranno, per costituire il regno della pace e della concordia. Perciò i cristiani debbono combattere incessantemente; e non devono assolutamente giudicare nessuno, neppure una donnaccia prostituta, neppure i peccatori o gli impudichi, ma hanno da guardare tutti con intenzione semplice e occhio puro; deve diventare un qualcosa di naturale e innato non disprezzare nessuno e giudicarlo, né provarne ripugnanza, né farne oggetto delle proprie critiche. Se vedi qualcuno che ha un occhio solo, non giudicarlo nel tuo cuore, ma fa` come se avessi davanti un uomo sano. Chi ha una mano amputata, non guardarlo come un mutilato, lo storpio come fosse ritto, il paralitico come fosse sano. Questa è la purezza di cuore: che tu, vedendo i peccatori e gli infermi, ne abbia compassione e sia pieno di misericordia per loro. Avviene infatti che anche i santi del Signore si siedano quasi a teatro per guardare l`inganno del mondo; essi, mentre nel loro uomo interiore parlano con Dio, nell`uomo esteriore sembrano contemplare con i loro occhi ciò che avviene nel mondo. Gli uomini mondani hanno una diversa tensione, ispirata loro dallo spirito dell`errore: gustare le realtà terrene; i cristiani invece hanno un`altra intenzione, un altro animo, sono di un altro secolo, di un`altra città. Lo Spirito di Dio è unito in comunione con le loro anime ed essi calpestano l`avversario. (Pseudo-Macario, Omelie spirituali )

 

Dall’Imitazione di Cristo

Quei difetti, nostro od altrui, che non riusciamo a correggere, li dobbiamo sopportare con pazienza, fino a che Dio non disponga altrimenti. Rifletti che, per avventura, questa sopportazione è la cosa più utile per te, come prova di quella pazienza, senza della quale ben poco contano i nostri meriti. Tuttavia, di fronte a tali difficoltà, devi chiedere insistentemente che Dio si degni di venirti in aiuto e che tu riesca a sopportarle lietamente. Se uno, ammonito una volta e un'altra ancora, non si acquieta, cessa di litigare con lui; rimetti invece ogni cosa in Dio, affinché in tutti noi, suoi servi, si faccia la volontà e la gloria di Lui, che ben sa trasformare il male in bene. Sforzati di essere paziente nel tollerare i difetti e le debolezze altrui, qualunque essi siano, giacché anche tu presenti molte cose che altri debbono sopportare.

Se non riesci a trasformare te stesso secondo quella che pure è la tua volontà, come potrai pretendere che gli altri si conformino al tuo desiderio? Vogliamo che gli altri siano perfetti; mentre noi non correggiamo le nostre manchevolezze. Vogliamo che gli altri si correggano rigorosamente; mentre noi non sappiamo correggere noi stessi. Ci disturba una ampia libertà degli altri; mentre non sappiamo negare a noi stessi ciò che desideriamo. Vogliamo che gli altri siano stretti entro certe regole; mentre noi non ammettiamo di essere un po' più frenati. In tal modo, dunque, è chiaro che raramente misuriamo il prossimo come noi stessi. Se fossimo tutti perfetti, che cosa avremmo da patire dagli altri, per amore di Dio? Ora, Dio così dispone, affinché apprendessimo a portare l'uno i pesi dell'altro (Gal 6,2). Infatti non c'è alcuno che non presenti difetti o molestie; non c'è alcuno che basti a se stesso e che, di per sé, sia sufficientemente saggio. Occorre, dunque, che ci sopportiamo a vicenda, che a vicenda ci consoliamo, che egualmente ci aiutiamo e ci ammoniamo. Quanta virtù ciascuno di noi abbia, ciò appare al momento delle avversità: non sono le occasioni che fanno fragile l'uomo, ma esse mostrano quale esso è.

 

LA MERAVIGLIA
È stupendo averti come Padre!
Sei più grande del mio peccato
e non ti abitui al mio male.
Mi cerchi nei tradimenti,
mi accetti nella volontà di peccato.
Il tuo amore penetra il mio cuore.
Un attimo di intimità con te

allontana da me il peccato
e mi fa dimenticare il mio male.
L'amore per te
è più grande di ogni cosa.
Tu mi attrai.
E stupendo averti come Padre!
Perché possa ricevere e dare perdono,
il pane del dolore da condividere,
il pane della grazia per non attaccarmi ai male,
il pane della fraternità per diventare una cosa sola con i miei fratelli,
il pane del tempo per conoscerti, il pane del silenzio per amarti.
Ernesto Olivero