ACCOGLI IL TUO FIGLIO CHE E’ FUGGITO

Ora sei tu solo che io amo, te solo che seguo,

te solo che cerco, te solo che mi sento pronto a servire,

poiché tu solo governi con giustizia.

E’ solo alla tua autorità che voglio sottomettermi.

Ti prego, ordina tutto ciò che vuoi,

ma guarisci e apri le mie orecchie

perché io possa udire la tua voce.

Guarisci e apri i miei occhi

perché io possa vedere la tua volontà.

Allontana da me ogni leggerezza di spirito

perché possa riconoscerti.

Dimmi dove devo volgere il mio sguardo per poterti vedere,

e avrò la speranza di fare ciò che tu vuoi.

Ti prego, accogli il figlio tuo che è fuggito,

o Dio amorevole più di ogni padre.

Siano finite le pene che ho sofferto

da parte dei nemici che tu tieni sotto i tuoi piedi;

abbiano fine le menzogne

con le quali mi hanno reso oggetto del loro scherno.

Si apra, grande, dinanzi a me la porta alla quale busso.

Insegnami come devo fare per arrivare fino a te.

Io non ho nulla se non la mia buona volontà.

Null’altro so se non il disprezzo che merita

tutto ciò che è mutevole e caduco,

e la ricerca necessaria di ciò che non muta e che è eterno.

Ma non so un’altra cosa: come arrivare fino a te.

Ispirami e guidami, traccia una strada davanti a me.

Aumenta in me la fede, aumenta la speranza, aumenta la carità.

Quanto meravigliosa e unica è la tua bontà! (Sant’Agostino)

 

Dal libro dell’Apocalisse

Vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli.Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: «Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?». Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse: «Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli». Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E l`Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. E quando l`ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all`Agnello, avendo ciascuno un`arpa e coppe d`oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. Cantavano un canto nuovo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra». Durante la visione poi intesi voci di molti angeli intorno al trono e agli esseri viventi e ai vegliardi. Il loro numero era miriadi di miriadi e migliaia di migliaia e dicevano a gran voce: «L`Agnello che fu immolato è degno di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione». Tutte le creature del cielo e della terra, sotto la terra e nel mare e tutte le cose ivi contenute, udii che dicevano: «A Colui che siede sul trono e all`Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». E i quattro esseri viventi dicevano: «Amen». E i vegliardi si prostrarono in adorazione.

 

Dal Salmo 119

Lampada per i miei passi è la tua parola,

luce sul mio cammino.

Ho giurato, e lo confermo,

di custodire i tuoi precetti di giustizia.

 

Sono stanco di soffrire, Signore,

dammi vita secondo la tua parola.

Signore, gradisci le offerte delle mie labbra,

insegnami i tuoi giudizi.

La mia vita è sempre in pericolo,

ma non dimentico la tua legge.

Gli empi mi hanno teso i loro lacci,

ma non ho deviato dai tuoi precetti.

 

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti,

sono essi la gioia del mio cuore.

Ho piegato il mio cuore ai tuoi comandamenti,

in essi è la mia ricompensa per sempre.

 

Il forziere chiuso delle divine Scritture

Fratelli e Padri, la conoscenza spirituale somiglia ad una casa costruita in mezzo alla conoscenza mondana e pagana, in cui, come un forziere solido e ben custodito, la conoscenza delle Scritture divinamente ispirate e il tesoro di ineffabile ricchezza che esso racchiude sono depositati - ricchezza che mai potranno contemplare coloro che entrano nella casa, a meno che il forziere non venga loro aperto. Ma non è cosa dell`umana sapienza poter mai arrivare ad aprirlo, motivo per cui resta sconosciuta a tutti gli uomini del mondo la ricchezza depositatavi dallo Spirito. Un uomo che ignorasse il tesoro che vi è deposto, potrebbe caricarsi persino il forziere, in tutto il suo peso, recandoselo persino sulle spalle; del pari, egli potrebbe leggere e imparare a memoria, nella sua totalità, la Scrittura, citandola come si trattasse di un sol salmo, ignorando il dono dello Spirito Santo che vi è dissimulato. Infatti, non è per il forziere che è svelato il contenuto del forziere, né per la Scrittura che è svelato il contenuto della Scrittura. Di che dono si tratta, dunque? Ascolta. Tu vedi un cofanetto solidamente chiuso da ogni lato e per quanto tu possa supporre - dal suo peso e dalla sua eleganza esterna, o semplicemente perchè qualcuno te ne ha parlato - che racchiude al suo interno un tesoro, avrai un bel prenderlo in tutta fretta e andartene: qual profitto, dimmi, ne trarrai a portartelo sempre appresso, chiuso e sigillato, senza aprirlo? Tu non vedrai mai, in questa vita, il tesoro che vi sta dentro, non ammirerai mai lo splendore delle sue pietre, l`oriente delle perle, il bagliore folgorante dell`oro. Che ci guadagnerai, se non sei ritenuto degno di prenderne la benché minima parte per acquistarti un po` di cibo o qualche vestito, mentre invece, pur portandoti dietro il forziere sigillato che include un tesoro immenso e senza prezzo, tu soccombi alla fame, alla sete e alla nudità? Niente, punto e basta!... Alla stregua di uno che prende un libro sigillato e chiuso e non può leggervi cosa c`è scritto o riuscire a capire di che si tratta - abbia pure appreso tutta la sapienza del mondo -, finchè il libro resta sigillato, così avverrà di chi, come abbiamo detto, potrà aver sempre in bocca le Scritture, ma non potrà mai conoscere e considerare la mistica e divina gloria e virtù che ad un tempo vi sono celate, a meno di percorrere la via di tutti i comandamenti di Dio e di ricevere l`assistenza del Paraclito, che gli apra le parole come un libro e gli mostri misticamente la gloria che esse racchiudono; di più, che gli riveli. insieme alla vita eterna che li fa scaturire, i beni di Dio nascosti in quelle parole, beni che rimangono velati e assolutamente invisibili per tutti coloro che li disprezzano e peccano per negligenza. (Simeone Nuovo Teologo)

 

 

TU AMMAESTRAMI

O verità, luce dell’anima mia,

non permettere che mi parlino le mie tenebre.

Mi abbandonai ad esse e mi trovai al buio.

Ma anche di lì, sì anche dal buio, ti ho amato.

Ho sentito la tua voce dentro di me

che mi invitava a ritornare.

L’ho sentita poco

per il frastuono prodotto dalle passioni ribelli.

Ed ecco, ora ritorno ardente e anelante alla tua sorgente.

Fa’ che nessuno mi trattenga.

Che io mi disseti e viva.

Non devo essere io la mia vita.

Da me sono vissuto male,

sono stato per me causa di morte.

In te, invece, rivivo.

Tu parlami, ammaestrami.

(Sant’Agostino)