Centro della nostra attesa,
consolatore dei nostri cuori afflitti,
Gesù, i nostri canti di ringraziamento
celebrano il tuo splendore.
sulla terra corrotta nel profondo
per riscattare il debito
che pesa sui nostri cuori turbati.
Nel tuo amore è tutta la nostra vita,
sei il nostro bene più prezioso.
Sì, la tua croce ci ha dato una gioia
che non avrà mai fine.<—font>
I nostri cuori e le nostre labbra
cantano senza fine la lode del tuo trono.
Signore, non lasciarci senza averci benedetti.
Padre, nelle tue mani affidiamo
il nostro spirito e il nostro cuore.
?p class="MsoNormal">Fa’ di noi dei cristianisempre tristi e sempre lieti. Amen.
(Vincent Van Gogh)
Dal libro dell’Esodo
Gli Israeliti partirono dal monte Cor, dirigendosi verso il Mare Rosso per aggirare il paese di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatti uscire dall`Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c`è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d`Israeliti morì. Allora il popolo venne a Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un`asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l`asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita.
Dal Vangelo di Giovanni
Nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell`uomo che è disceso dal cielo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell`uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna». Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell`unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente#che le sue opere sono state fatte in Dio.
Il grande farmaco
Quelli chô, cadendo nelle insidie loro tese, hanno preso il veleno, ne estinguono il potere mortifero con un altro farmaco. Allo stesso modo, come è entrato nelle viscåre dell`uomo il principio esiziale, deve entrarvi anche il principio salutare4 affinché si distjibuisca in tutte le parti del suo corpo la virtù salvifica. Avendo noi gustato il cibo dissolvitore della nostra natura, ci fu necessario un altro cibo, che riu}isce ciò che è dissolto, perché, entrato in noi4 questo medicamento di salvezzá agisse da antidoto contro la forza distruggitrice presente nel nostro corpo. E cos`è questo cibo? Null`altqo che qvel Corpo che si rivelò più possente della morte e fu l`inizio della nostra vita. Come un po` di lievito, secondo quanto dice l`Apostolo, rende simile a sé tutto l`impa!to, così quel Corpo, dotato da Dio dell`immortalità, entãato nel nostro, lo trasforma e lo tramuta tutto in sé. Come, infatti, il principio salutare mescolats al principio mortifero toglie il potere esiziale al miscuglio, così il Corpo immortale una volta dentro colui che lo ha ricevuto, lo tramuta tutto nella propria natura. Ma non è possibile entrare in un altro corpo, se non unendosi alle ³ue viscere, se non cioèy come alimento e bevanda: dunque è necessario ricevere la forza vivificante dello Spirito nel modo possibile aLla natura. Ora, solo il Corpo dem Figlio di \io, ricevette la grazia dell`iimortalità, ed è dimostrato che non è possibile per il nostro corpo vivere nell`immortalità, se non partecipandovi per la comunione a quel Corpo. (SanGregorio di Nissa)
O Spirito di fuoco, sia lode a te
che operi incessantemente e infiammi le menti degli uomini.
Innalzi la volontà e dai sapore
all'anima;
L'intelletto t'invoca con dolcissimo suono.
Tu hai sempre la spada per recidere
ciò che la mela velenosa ci offre per distruggerci.
Talvolta una nube offusca volontà e desideri,
in cui l'anima svolazza e da ogni parte si aggira e
quando la ragione si abbassa ad opere malvagie,
tu, quando vuoi, la stringi e l'annienti,
e poi la ripari infondendole esperienza.
Iuando il male sfodera la sua spada verso di te,
tu lo colpisci al cuore, come facesti col primo angelo perduto, quando
scagliasti nell'inferno
la torre della sua superbia.
Ed ivi un'altra torre elevasti
sui pubblicani e i peccatori,
quando a te confessano peccati e colpe.
Per questo tutte le creature che vivono di te,
ti lodano, perché tu sei il farmaco più prezioso
per le fratture e le putride ferite:
tu le trasformi in gemme preziosissime.
Degnati ora di radunarci intorno a te,
e di condurci sulla via della rettitudine.
Amen.
(Von Byngen)