, santo, santo il Signore Iddio onnipotente, che è, che era e che verrà.Santo
Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Degno è il Signore Dio nostro di ricevere la lode, la gloria e l’onore e la benedizione. Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Degno è l’Agnello, che è stato ucciso, di ricevere la potenza e la divinità e la sapienza e la fortezza e l’onore e la gloria e la benedizione. Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo.
Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Benedite il Signore, opere tutte del Signore.
Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Date lode a Dio, voi tutti suoi servi, e voi che temete Iddio, piccoli e grandi. Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Lodino Lui glorioso i cieli e la terra e ogni creatura che è nel cielo e sulla terra, il mare e le creature che sono in esso. Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Come era nel principio e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. Lodiamolo ed esaltiamolo in eterno.
Dalla regola non bollata dei Frati Minori
Tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole, anzi cerchino di stare in silenzio, se Dio darà loro questa grazia. E non litighino tra loro, né con gli altri, ma procurino di rispondere con umiltà, dicendo: Sono servo inutile. E non si inquietino, perché chiunque va in collera col suo fratello, sarà condannato al giudizio; e chi avrà detto al suo fratello «raca», sarà condannato nel Sinedrio. E chi gli avrà detto «pazzo», sarà condannato al fuoco della Geenna. E si amino scambievolmente, come dice il Signore: «Questo è il comandamento mio: che vi amiate scambievolmente come io ho amato voi». E mostrino con le opere l’amore che hanno fra di loro, come dice l’apostolo: Non amiamo a parola né con la lingua, ma con le opere e in verità. E non dicano male di nessuno; non mormorino, non calunnino gli altri, poiché è scritto: i calunniatori e i maldicenti sono in odio a Dio. E siano modesti, mostrando mansuetudine verso tutti gli uomini. Non giudichino, non condannino; e come dice il Signore, non guardino ai piccoli difetti degli altri, anzi pensino più ai loro nell’amarezza della loro anima. E si sforzino di entrare per la porta stretta, poiché dice il Signore: Angusta è la porta e stretta la via che conduce alla vita; e pochi sono quelli che la trovano.
Nessun frate predichi contro la forma e le istituzioni della santa Chiesa e senza il permesso del suo ministro. Si guardi il ministro dal concederlo senza ponderazione. Tutti i frati tuttavia predichino con le opere. E nessun ministro o predicatore consideri sua proprietà il ministero dei frati o l’ufficio della predicazione, ma in qualunque ora gli fosse ordinato, lasci, senza protesta, il suo incarico.
Per cui scongiuro, nella carità che è Dio, che tutti i miei frati predicatori, oratori, lavoratori, sia chierici che laici, cerchino di umiliarsi in tutte le cose, di non gloriarsi, né godere tra sé, né di esaltarsi dentro di sé delle buone parole e delle opere, anzi di nessun bene che Dio dice, o fa o opera talora in loro e per mezzo di loro, secondo quello che dice il Signore: Non rallegratevi però in questo, perché vi stanno soggetti gli spiriti.
E fermamente sappiamo che non appartengono a noi se non i vizi e i peccati. E dobbiamo godere quando siamo esposti a diverse prove, e quando possiamo sostenere qualsiasi angustia o afflizione di anima e di corpo in questo mondo in vista della vita eterna. Quindi tutti noi frati guardiamoci da ogni superbia e vana gloria. Difendiamoci dalla sapienza di questo mondo e dalla prudenza della carne. Lo spirito della carne, infatti, vuole e tenta di parlare molto ma di fare poco, e cerca non la religiosità e la santità interiore dello spirito, ma vuole e desidera una religiosità e una santità che appaia al di fuori agli uomini. È di questi che il Signore dice: In verità vi dico, hanno ricevuto la loro ricompensa. Lo spirito del Signore invece vuole che la carne sia mortificata e disprezzata, vile, abbietta, e ricerca l’umiltà e la pazienza, la pura e semplice e vera pace dello spirito; e sempre e soprattutto desidera il timore divino e la divina sapienza e il divino amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
E attribuiamo al Signore Dio altissimo e sommo tutti i beni e riconosciamo che tutti i beni sono suoi e di tutti rendiamo grazie poiché procedono tutti da lui. E lo stesso altissimo e sommo solo vero Dio abbia, e gli siano resi, ed egli stesso riceva tutti gli onori e l’adorazione, tutta la lode e tutte le benedizioni, ogni rendimento di grazie e ogni gloria, poiché ogni bene è suo ed Egli solo è buono. E quando vediamo o sentiamo che Dio è offeso e bestemmiato a parole e con i fatti, noi benediciamo e lodiamo il Signore che è benedetto nei secoli. Amen.
L’amore per la Sacra Scrittura
Quantunque questo uomo beato non avesse ricevuta nessuna formazione di cultura umana, tuttavia, istruito dalla sapienza che discende da Dio e, irradiato dai fulgori della luce eterna, aveva una comprensione altissima delle Scritture. La sua intelligenza, pura da ogni macchia, penetrava le oscurità dei misteri, e ciò che rimane inaccessibile alla scienza dei maestri era aperto all’affetto dell’amante. Ogni tanto leggeva nei Libri Sacri, e scolpiva indelebilmente nel cuore ciò che anche una volta sola aveva immesso nell’animo. «Per lui, la memoria teneva il posto dei libri», perché il suo orecchio, anche in una volta sola, afferrava con sicurezza ciò che l’affetto andava meditando con devozione. Affermava che questo metodo di apprendere e di leggere è il solo fruttuoso, non quello di consultare migliaia e migliaia di trattati. Riteneva vero filosofo colui che non antepone nulla al desiderio della vita eterna. Affermava ancora che perviene facilmente dalla scienza umana alla scienza di Dio, colui che, leggendo la Scrittura, la scruta più con l’umiltà che con la presunzione. Spesso scioglieva con una sola frase questioni dubbie e senza profusioni di parole dimostrava grande intelligenza e profonda penetrazione.
Sulla letizia spirituale
Questo Santo assicurava che la letizia spirituale è il rimedio più sicuro contro le mille insidie e astuzie del nemico. Diceva infatti: «Il diavolo esulta soprattutto, quando può rapire al servo di Dio il gaudio dello spirito. Egli porta della polvere, che cerca di gettare negli spiragli, per quanto piccoli della coscienza e così insudiciare il candore della mente e la mondezza della vita. Ma – continuava – se la letizia di spirito riempie il cuore, inutilmente il serpente tenta di iniettare il suo veleno mortale. I demoni non possono recare danno al servo di Cristo, quando lo vedono santamente giocondo. Se invece l’animo è malinconico, desolato e piangente, con tutta facilità o viene sopraffatto dalla tristezza o è trasportato alle gioie frivole». Per questo il Santo cercava di rimanere sempre nel giubilo del cuore, di conservare l’unzione dello spirito e l’olio della letizia. Evitava con la massima cura la malinconia, il peggiore di tutti i mali, tanto che correva il più presto possibile all’orazione, appena ne sentiva qualche cenno nel cuore. «Il servo di Dio – spiegava – quando è turbato, come capita, da qualcosa, deve alzarsi subito per pregare, e perseverare davanti al Padre Sommo sino a che gli restituisca la gioia della sua salvezza. Perché, se permane nella tristezza, crescerà quel male babilonese e, alla fine, genererà nel cuore una ruggine indelebile, se non verrà tolta con le lacrime.
Lodi di Dio Altissimo
Tu sei santo, Signore Iddio unico, che fai cose stupende
Tu sei forte. Tu sei grande. Tu sei l’Altissimo.
Tu sei il Re onnipotente. Tu sei il Padre santo, Re del cielo e della terra. Tu sei trino e uno, Signore Iddio degli dèi.
Tu sei il bene, tutto il bene, il sommo bene, Signore Iddio vivo e vero. Tu sei amore, carità. Tu sei sapienza. Tu sei umiltà. Tu sei pazienza. Tu sei bellezza. Tu sei sicurezza. Tu sei la pace. Tu sei gaudio e letizia.
Tu sei la nostra speranza. Tu sei giustizia. Tu sei temperanza.
Tu sei ogni nostra ricchezza. Tu sei bellezza. Tu sei mitezza.
Tu sei il protettore. Tu sei il custode e il difensore nostro.
Tu sei fortezza. Tu sei rifugio. Tu sei la nostra speranza.
Tu sei la nostra fede. Tu sei la nostra carità.
Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.