preghiera per gli ammalati
O santo divino Spirito,
creatore e rinnovatore di tutte le cose,
vita della mia vita, ti adoro, ti ringrazio, ti amo!
Tu che dai la vita e Wivifichi tutto l'universo,
conserva in me la buona salute,
liberami dalle malattie che la minacciano
e da tutti i mali che la insidiano.
Aiutato dalla tua grazia,
prometto di usare sempre le mie forze per la gloria di Dio,
per il bene della mia anima e per servire i fratelli.
Ti prego di illuminare con i tuoi doni di scienza e di intelletto
tutti i medici e quanti hanno cura dei malati,
affinché conoscano le vere cause dei mali
8span style="letter-spacing: .4pt">che insidiano e minacciano la vita
e possano scoprire e applicare i rimedi più efficaci per curarla.
O Vergine santissima,
madre della vita e salute degli infermi:
a te affido questa mia umile preghiera.
Tu, madre di Dio e madre nostra, degnati di avvalorarla
con la tua potente intercessione. Amen.
Don Giacomo Alberione
Ci introduciamo a questo momento di preghiera comunitaria in occasione della giornata dell'ammalato, mettendoci’in ascolto della parola di Dio, che comunica alla nostra esistenza, qualunque sia la condizione in cui ci troviamo, un messaggio di speranza e di vita.
Dal Vangelo
Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?». Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Nel Vangelo ricorre con frequenza la narrazione di guarigioni da malattie di ogni genere, spirituali e corporali. Requisito essenziale, che sempre emerge dalla trama dei diversi racconti, è la fede. Hanno fede tutti coloro che si mettono in cammino per portare gli infermi davanti al Signore Gesù; hanno fede quanti attendono il bene dall'imposizione delle sue mani, un gesto profondamente umano che, nella tradizione della Chiesa, ha assunto un significato particolare nel sacramento dell'Unzione degli infermi; ha fede chi accoglie seriamente l'invito di Gesù e, affaticato e oppresso dalla malattia, dallo scoraggiamento, dalla paura, si mette in cammino per ritrovare nel Maestro ristoro per la propria anima.
Preghiera a cori alterni:
Signore, tendi l'orecchio, rispondimi, perché io sono povero e infelice. Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te spera.
Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno. Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, innalzo l'anima mia.
Porgi l'orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce della mia supplica. Nel giorno dell'angoscia alzo a te il mio grido e tu mi esaudirai.
Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; donami un cuore semplice, che tema il tuo nome.
Dalla lettera enciclica Evangelium vitae
«La missione di Gesù, con le numerose guarigioni operate, indica quanto Dio abbia a cuore la vita corporale dell'uomo. "Medico della carne e dello spirito", Gesù è mandato dal Padre ad annunciare la buona novella ai poveri e a sanare i cuori affranti. Inviando poi i suoi discepoli nel mondo, egli affida loro una missione, nella quale la guarigione dei malati si accompagna all'annuncio del Vangelo: "E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni" (Mt 10,7-8). Certo, la vita del corpo nella sua condizione terrena non è un assoluto per il credente, tanto che gli può essere richiesto di abbandonarla per un bene superiore... Nel momento della malattia l'uomo è chiamato a vivere l'affidamento al Signore e a rinnovare la sua fondamentale fiducia in lui che "guarisce tutte le malattie". Quando ogni orizzonte di salute sembra chiudersi di fronte all'uomo - tanto da indurlo a gridare: "I miei giorni sono come ombra che declina, e io come erba inaridisco" (Sal 102,12), anche allora il credente è animato dalla fede incrollabile nella potenza vivificante di Dio. La malattia non lo spinge alla disperazione e alla ricerca della morte, ma all'invocazione piena di speranza: "Ho creduto anche quando dicevo: Sono troppo infelice" (Sal 116,10); "Signore Dio mio, a te ho gridato e mi hai guarito" (Sal 30,3) ».
INTERCESSIONI
Anche noi oggi, come duemila anni fa le folle della Palestina, ci rivolgiamo al Signore Gesù chiedendogli la guarigione da infermità di ogni genere. Preghiamo insieme dicendo:
Ascoltaci, Signore, Dio della vita.
* Ti affidiamo, Signore, tutti coloro che nella nostra comunità parrocchiale vivono l'esperienza della malattia: dona a ciascuno serenità nell'affrontare la vita di ogni giorno e la fiducia nella tua presenza. Preghiamo. - Rit
* Tu, Signore, porti insieme con noi la nostra povertà, il peso del nostro limite fisico e morale: donaci di confidare sempre nella tua misericordia e nel tuo amore. Preghiamo. - Rit
* Ti ricordiamo, Signore, i medici, gli infermieri e tutti coloro che operano nell'ambito della sanità: possano svolgere con coscienza e professionalità il loro impegno. Preghiamo. - Rit.
* Per tutti noi, perché sappiamo accogliere ogni persona in necessità, consapevoli che siamo chiamati a essere custodi della vita dei nostri fratelli. Preghiamo. - Rit.
* Per i molti messaggi che ogni giorno vengono trasmessi con i mezzi di comunicazione sociale: possano promuovere la solidarietà e il rispetto di tutti, in modo particolare di quanti sono emarginati a causa della malattia. Preghiamo. - Rit.
MARIA, LIBERACI DAL MALE
O Maria! Sii Madre della nostra liberazione da ogni male:
dal male che aggrava la coscienza dell'uomo, e da quello che sempre più
minacciosamente ingombra l'orizzonte del nostro secolo.
Tu sei la luce del primo Avvento! Tu sei la stella mattutina
che precede la venuta del Messia.
Si accumulano sull'orizzonte dell'umanità intera nuvole smisuratamente minacciose,
e le tenebre cadono sulle anime umane.
Intervieni tu, o Maria, e parla, con la tua voce suadente di
Madre, al cuore di coloro che decidono le sorti dei popoli, perché
mediante il dialogo trovino le vie per onorevoli e giuste
composizioni dei contrasti che li oppongono. Convinci gli uomini
in armi nelle varie parti del mondo ad accogliere l'invocazione di
pace, che ad essi sale dalle popolazioni martoriate e indifese.
Ravviva, o Maria, nel cuore di tutti il senso dell'umana solidarietà verso chi,
privo dei beni essenziali, muore di fame; chi, profugo dalla patria,
cerca un rifugio per sé e i suoi;
chi, rimasto senza occupazione,
vede pericolosamente minacciato il proprio domani.
Proteggi, o Maria, il candore dell'innocenza nei bimbi di oggi,
che saranno gli uomini del futuro millennio. Nella tua Immacolata
Concezione tu rispecchi con particolare fulgore la Luce che è scesa
nel mondo: Cristo Signore. Che questa luce ci conduca verso il
futuro! Specchio di giustizia! Regina e Madre della pace!
Sii con noi ora, sempre e nell'ora della nostra morte. Amen.
(Giovanni Paolo II)