PREGHIERA PER LA GUARIGIONE FISICA
Signore Gesù, credo Éhe sei vivo e risorto. Credo che sei presente realente nel
Santissimo Sacramento dell'altare e in ciascuno di noi che crediamo in te. Ti
lodo e ti adoro. Ti rendo grazie, Signore, per essere venuto da me, come Pane
vivo disceso dal cielo. Tu sei la pienezza della vita, tu sei la risurrezione e
la vita, tu Signore, sei la salute dei malati. Oggi ti voglio presentare tutti i
miei mali, perché tu sei uguale ieri, oggi e sempre e tu stesso mi raggiungi
dove mi trovo. Tu sei l'eterno presente e mi conosci. Ora, Signore, ti chiedo
d'aver compassione di me. Visitami$per il tuo vangelo, affinché tutti
riconoscano che tu sei vivo, nella tua Chiesa, oggi; e che si rinnovi la mia
fede e la mia anima. Abbi compassione delle sofferenze del mio corpo, del mio
cuore e della mia anima. Che cresca la mia fede e che mi apra alle meraviglie
del tuo amore, perché sia anche testimone della tua potenza e della tua
compassione. Te lo chiedo, Gesù, per il potere delle tue sante piaghe per la tua
santa Croce e per il tuo Preziosissimo Sangue. Guariscimi nel corpo, guariscimi
nel cuore, guariscimi nell'anima. DWmmi la vita, l vita iN abbondanza. Te lo
chiedo per l'intercessione di Maria Santissima, tua Madre, la vergine dei
dolori, che era presente, in piedi, presso la tua croce; che fu la prima a
contemplare le tue sante piaghe, e che ci hai dato per Madre.
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo scheznivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il s”o eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell`aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C`era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l`altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiuŽse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.
Il grande furto
Il paradiso era chiuso da migliaia d`anni: oggi la croce ce lo ha aperto. In questo giorno infatti e in quest`ora Dio vi ha fatto entrare il ladrone, compiendo così due cose meravigliose: ha aperto il paradiso e vi ha introdotto un ladro. Oggi Dio ci ha restituito la nostra patria d`origine, oggi ci ha ricondotti alla città del Padre e ha offerto in dono a tutta l`umanità la sua stessa dimora. Dice infatti: Oggi tu sarai con me in paradiso (Lc 23,43). Ma che cosa dici, Signore? Sei lì appeso in croce, confitto con chiodi, e prometti il paradiso? Sì - mi rispondi - perché tu conosca qual è la mia potenza perfino sulla croce. Lo spettacolo era molto triste. E perché non ti arrestassi all`aspetto esteriore della croce, ma giungessi invece a conoscere la potenza del crocifisso, Gesù compie sulla croce questo miracolo che, più di ogni altro, mette in evidenza tutta la sua forza. Si dimostra infatti capace di cambiare l`animo malvagio del ladrone, non già risuscitando i morti o rimproverando il mare e i venti, non mettendo in fuga i demoni, ma proprio stando lì crocifisso, inchiodato, oltraggiato, sputacchiato, fatto oggetto di scherno e di riso, perché tu potessi vedere i due aspetti della sua potenza. Ha sconvolto infatti tutta la creazione, ha squarciato le rocce e attratto a sé l`anima del ladrone, più insensibile delle rocce stesse. Facendogli dono della sua stima, gli ha detto: «Oggi tu sarai con me in paradiso». E` vero, ci sono dei cherubini a custodia del paradiso, ma egli è padrone anche dei cherubini. E se là è posta a difesa una spada infuocata e roteante, egli ha potere sul fuoco e sulla geenna, sulla vita e sulla morte. Nessun re potrebbe certo tollerare che un ladro o qualcuno dei suoi servi facesse con lui il suo ingresso in città, seduto al suo fianco. Ma Cristo ha fatto proprio questo: entrando nella sua patria santa, vi ha introdotto con sé il ladrone. Facendo così non ha disonorato il paradiso con la presenza di un ladro, né lo ha profanato: piuttosto gli ha reso onore, perché è una gloria per il paradiso avere un Signore, che è capace di rendere degno della beatitudine del cielo perfino un ladro. Così pure quando Cristo introduce pubblicani e meretrici nel regno dei cieli, non lo fa per disonorare questo luogo, ma anzi per la sua gloria, dimostrando così che il Signore del regno dei cieli è abbastanza potente da rendere le meretrici e i pubblicani tanto degni di stima da apparire meritevoli di quell`onore e di quel dono. Un medico viene tanto più ammirato quanto più lo si vede capace di liberare dal male persone affette da malattie incurabili, rendendo loro la salute. Allo stesso modo è giusto ammirare Cristo quando guarisce le gravi ferite di pubblicani e meretrici, riportandoli a un tale stato di salute spirituale da farli apparire degni del cielo. (San Giovanni Crisostomo)
UN UOMO INCHIODATO SULLA CROCE
Ero uscito di casa per
saziarmi di sole.
Trovai un Uomo che si dibatteva
nel dolore della crocifissione.
Mi fermai e gli dissi:
« Permetti che io ti aiuti
a staccarti dalla croce ».
Lui rispose: « Lasciami dove sono,
i chiodi nelle mani e nei piedi,
le spine intorno al capo, la lancia nel cuore.
Io dalla croce da solo non scendo.
Non scendo dalla croce fino a quando sopra
vi spasimano i miei fratelli.
Io dalla croce non scendo
fino a quando per distaccarmi
non si uniranno tutti gli uomini ».
Gli dissi: « Cosa vuoi che faccia per te? ».
Mi rispose: « Va’ per il mondo
e di’ a coloro che incontrerai che c’è un Uomo
che aspetta inchiodato sulla croce ... ».
(Fulton J. Sheen)