SPIRITO SANTO, SANTIFICAMI

O Spirito Santo,

accendi in me il fuoco del tuo amore

la fiamma dell'eterna carità.

 

O Spirito d'amore,

mi metto dinanzi a te

come un piccolo frutto acerbo

che deve maturare al sole;

come una cera informe

che deve ricevere l'impronta;

come una goccia di rugiada

che dev'essere assorbita dal sole.

 

O Spirito di santità,

tu ti effondi nell'anima

piccola, povera, umile.

 

Con questi sentimenti

mi presento a te e ti invoco:

vieni, Spirito Santo, santificami!

 

Desidero tanto la santità!

Fammi santa, grande santa, presto santa,

senza che io lo sappia. Amen.

(Suor Carmela Dello Spirito Santo )

 

Dal Vangelo di Matteo (5,14-16)

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null`altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.

 

Santi nascosti

Mi domandi se anche tra i comuni fedeli si possono trovare dei santi... Certamente. Spesso ve ne sono molti, anche se nascosti. Non sono, infatti, da tenere in minor conto per il fatto che vadano in giro per le case e nella pubblica piazza, ricoprendo, magari, anche una carica ufficiale. Anche questo è frutto della volontà di Dio... Molteplici sono le vie per praticare la virtù, come anche svariati sono i tipi di perle, benché tutte, però, siano chiamate allo stesso modo. Mentre una, ad esempio, è splendente e ben levigata da ogni parte, un`altra, invece, pur non apparendo altrettanto bella, può tuttavia presentare un altro genere di bellezza. E che significa tutto ciò? Una pietra preziosa lavorata artificialmente, ad esempio, presenta una forma bislunga e ha gli angoli tondeggianti. Un`altra appare di un ricercato colore bianco e un`altra ancora di un insuperabile verde prato. Ve n`è una che presenta il colore rosso-sangue d`una rosa, mentre un`altra è più azzurra del mare e una terza più splendente della porpora. Così è anche per i santi. Mentre taluni di essi, quindi, praticano la loro ascesi unicamente per il loro perfezionamento; altri, invece, lo fanno a beneficio della Chiesa nel suo complesso. (San Giovanni Crisostomo, Omelia sulla 1 Timoteo)

 

Dall’Imitazione di Cristo

Guarda ai luminosi esempi dei grandi santi padri, nei quali rifulse una pietà veramente perfetta e vedrai come sia ben poco, e quasi nulla, quello che facciamo noi. Ahimé!, che cosa è la nostra vita, paragonata alla vita di quei santi? Veramente santi, e amici di Cristo, costoro servirono il Signore nella fame e nella sete; nel freddo, senza avere di che coprirsi; nel faticoso lavoro; nelle veglie e nei digiuni; nelle preghiere e nelle pie meditazioni; spesso nelle ingiurie e nelle persecuzioni. Quante tribolazioni, e quanto gravi, hanno patito gli apostoli, i martiri, i testimoni della fede, le vergini e tutti gli altri che vollero seguire le orme di Cristo; essi infatti, ebbero in odio se stessi in questo mondo, per possedere le loro anime nella vita eterna. Quale vita rigorosa, e piena di rinunce, vissero questi grandi padri nel deserto; quante lunghe e gravi tentazioni ebbero a sopportare; quanto spesso furono tormentati dal diavolo; quante ripetute e fervide preghiere offrirono a Dio; quali dure astinenze seppero sopportare. Come furono grandi l'ardore e il fervore con i quali mirarono al loro progresso spirituale; come fu coraggiosa la battaglia che essi fecero per vincere i loro vizi; come fu piena e retta la loro intenzione, che essi tennero sempre volta a Dio! Lavoravano per tutta la giornata, e la notte la passavano in continua preghiera; ma neppure durante il lavoro veniva mai meno in loro l'orazione interiore. Tutto il loro tempo era impiegato utilmente; e a loro sembrava troppo corta ogni ora dedicata a Dio; ancora, per la grande soavità della contemplazione, dimenticavano persino la necessità di rifocillare il corpo. Rinunciavano a tutte le ricchezze, alle cariche, agli onori, alle amicizie e alle parentele; nulla volevano avere delle cose del mondo; mangiavano appena quanto era necessario alla vita e si lamentavano quando si dovevano sottomettere a necessità materiali. Erano poveri di cose terrene, molto ricchi invece di grazia e di virtù; esteriormente miserabili, ricompensati però interiormente dalla grazia e dalla consolazione divina; lontani dal mondo, ma vicini a Dio, amici intimi di Dio,; si ritenevano un nulla ed erano disprezzati dagli uomini, ma erano preziosi e cari agli occhi di Dio. Stavano in sincera umiltà, vivevano in schietta obbedienza; camminavano in amore e sapienza: per questo progredivano spiritualmente ogni giorno, e ottenevano tanta grazia presso Dio. Essi sono offerti come esempio per tutti coloro che si sono dati alla vita religiosa; essi ci devono indurre all'avanzamento nel bene, più che non ci induca al rilassamento la schiera delle persone poco fervorose. Quanto fu grande l'ardore di questi uomini di Dio, quando diedero inizio alle loro istituzioni. Quale devozione nella preghiera, quale slancio nella vita, quale rigore in esso vigoreggiò; quanto rispetto e quanta docilità sotto la regola del maestro fiorì in tutti loro. Restano ancora certi ruderi abbandonati, ad attestare che furono veramente uomini santi e perfetti, costoro, che con una strenua lotta, schiacciarono il mondo. Oggi, invece, già uno è ritenuto buono se non tradisce la fede; se riesce a sopportare con pazienza quel che gli tocca. Tale è la nostra attuale condizione di negligente tiepidezza, che ben presto cadiamo nel fervore iniziale; pigri e stanchi, già ci viene a noia la vita. Voglia il cielo che in te non si vada spegnendo del tutto l'avanzamento nelle virtù; in te che frequentemente hai avuto sotto gli occhi gli esempi dei santi.

 

GLORIA A TE, SIGNORE
Gloria a te, Signore;
gloria a te e gloria al tuo nome
tutto santo, per tutte le divine perfezioni;
per la tua imperscrutabile
e imprevedibile bontà,
per la tua pietà verso i peccatori
e le persone indegne,
e verso me,
dei peccatori di gran lunga il più indegno.
Sì, Signore,
per questo, e per tutto il resto,
gloria a te,
lode, benedizione e ringraziamenti,
in voce singola e in concerto
di angeli e di creature,
con tutti i tuoi santi e sante in paradiso,
con tutti i viventi in cielo e sulla terra,
e da me, ai loro piedi,
indegno e misero peccatore,
tua piccola creatura,
adesso, oggi, in quest'istante
e ogni giorno fino al mio ultimo respiro,
fino alla fine del mondo,
di generazione in generazione.
John Henry Newman