Noi ti rendiamo grazie, Padre nostro,

per la santa vite di David tuo servo,

che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo.

A te gloria nei secoli.

Ti rendiamo grazie, Padre nostro,

per la vita e la conoscenza che ci hai rivelato

per mezzo di Gesù tuo servo. A te gloria nei secoli.

Come questo pane spezzato

era sparso qua e là sopra i colli

e raccolto divenne una sola cosa,

così si raccolga la tua Chiesa nel tuo regno dai confini della terra;

perché tua è la gloria e la potenza,

per Gesù Cristo nei secoli. Amen

Ti rendiamo grazie, Padre santo,

per il tuo santo nome che hai fatto abitare nei nostri cuori,

e per la conoscenza, la fede e l'immortalità

che ci hai rivelato per mezzo di Gesù tuo servo. A te gloria nei secoli.

Tu, Signore onnipotente, hai creato ogni cosa

a gloria del tuo nome;

hai dato agli uomini cibo e bevanda a loro conforto,

affinché ti rendano grazie;

ma a noi hai donato un cibo e una bevanda spirituali

e la vita eterna per mezzo del tuo servo.

Soprattutto ti rendiamo grazie perché sei potente. A te gloria nei secoli.

Ricordati, Signore, della tua chiesa,

di preservarla da ogni male

e di renderla perfetta nel tuo amore;

santificata, raccoglila dai quattro venti

nel tuo regno che per lei preparasti.

Perché tua è la potenza e la gloria nei secoli.

Venga la grazia e passi questo mondo. Osanna alla casa di David.

(Didachè)

 

Dalla lettera di san  Paolo apostolo agli Efesini  (2,19-22)

Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.

 

Dalla Didaché

Figlio mio, fuggi da ogni male e da tutto ciò che ne ha l'apparenza. Non essere iracondo, perché l'ira conduce all'omýcidio, non essere geloso né litigioso né violento, perché da tutte queste cose hanno origine gli omicidi. Figlio mio, non abbandonarti alla concupiscenza, perché essa conduce alla fornicazione; non fare discorsi osceni e non essere immodesto negli sguardi, perché da tutte queste cose hanno origine gli adultéri. Non prendere auspici dal volo aegli uccelli, perché ciò conduce all'idolatria; non fare incantesimi, non darti all'astrologma né alle purifjcazioni superstiziose, ed evita di voler vedere e sentire parlare di simili cose, perché da tutti questi atti ha origine l'idolatria.

 

=i>La Chiesa è «apostolica”

Se potessimo risalire la lunga serie di coloro che ci hanno trasmesso la fede, all'origine troveremmo sempre uno dei Do­dici. Cronologicamente non sono i primi. Prima di loro, Maria ha conosciuto Gesù; prima di loro Giovanni Battista ha in­dicato in Gesù l'Agnello di Dio; prima di loro Stefano ha te­stimoniato Cristo fino alla morte. Il primato degli Aposôoli non è cronologico, è istituYio­nale. Sono stati mandati da Dio per far conoscere al mondo il Signore Gesù. È un primato vitale: la grazia della fede e dei sacramenti è stata trasmessa da loro al mondo. Conosciamo Gesù, lo amiamo, viviamo la sua vita di grazia, per la loro te­stimonianza. La Chiesa è sempre stata consapevole di questo ruolo in­sostituibile degli Apostoli per chi è chiamato alla fede. Uno degli scritti cristiani piÙ antichi dopo il Nuovo Testamento, la Didaché, si intitola: «Dottrina del Signore insegnata ai popoli dai dodici Apostoli». Questo libro è una specie di catechismo. Si presenta come la dottrina, l'insegnamento del Signore. Ma questo insegnamento giunge alle nazioni soltanto attraverso il ministero degli ApoStoli. Il nostro Credo dice che la Chiesa è «apostolica». Ciò non significa anzitutto che deve esercitare un apostolato, ma che è stata fondata da Cristo sugli Apostoli. Gesù non ha scritto libri, e nemmeno lettere; quello che ha detto e fatto ci è noto soltanto attraverso i Vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento. È vero che due degli evangelisti no® appartenevano al numero dei Dodici. Ma le prime Chiese hanno accolto i Vangeli di Marco e di Luca soltanto perché riassumevano e riflettevano l'insegnamento degli Apostoli. Così, ancor oggi, leggendo e meditando gli scritti del Nuovo Testamento, e specialmente i Vangeli, ci mettiaml in asco?to delta Parúla di Dio trasmessa dagli Apostoli... Noi ci fermiamo a pensare a quesôi uomini che hanno portato fino a ni la Parolý di Dio.“Questo è forse il loro più grande titolo di gloria. Sono stati testimoni così fedeli di Cri­sto, che nei loro scritti vediamo soltanto quello che h}nno vo­luto farci coŽoscere del Signore. Avevano il cmpito di far conoscere Gesù. È lui che ci fanno vedere e amare... (F. Louvel)

 

PREGHJERA CO{UNE

Rivolgiamo la nostra preghiera a Cristo Gesù, presente sotto i segni eucaristici, perché la Chiesa continui ad essere nel mondo$la stirpe eletta, la nazione santa, il popolo di Dio, e diiamo insieme: <¢i>

Ascoltaci, o Signore.

- Perché la bhiesa santa, da Cristo fondata su solida 8ietra,,viva sempRe nello spirito e nella l5ce del Vangelo, preghiaÀo.

- Perché il Signore infonda nel cuore dei pastori e dei fedeli lo spirito di preghidra, di distac»o, di umiltà, e dia loro la capacità di lavorare e soffrire per il regno di Dio, preghiamo.

- Perché il Signore dia a tutti i credenti nel suo nome il dono dell'unità, affinChé il mondo creda, preghiamo.

- Perché il Signore riunisca tutti i popoli e le nazioni nel suo regno, preghiamo.

O Dio, che hai fatto della tua Chiesa il segno visi­bile della Gerusalemme celeste, donaci la forza e la volontà di attuare ciò che comandi e trasformaci in tempio vivo della tua grazia perché possiamo entrare nella dimora della tua gloria. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

PER QUESTO GIORNO, GRAZIE
Mio Dio, che hai creato l'universo e i cieli,
tu rivesti il giorno dello scoppio della luce
e la notte della dolcezza del sonno.
Ti rendo grazie per questo giorno,
lo faccio ora, al calar della sera.
Dal fondo del cuore, ti ringrazio;
ti amo del più puro amore e adoro la tua grandezza.
Le ore della notte allontanano la chiarezza del giorno,
ma la fede non ha tenebre e la notte ne è illuminata.
Fa' che la mia anima vegli sempre
senza conoscere il peccato.
La fede custodirà il mio riposo
da tutti i pericoli della notte.
Sii tu il costante riposo del mio cuore.
Non lasciare che l'astuzia del maligno

ne turbi la dolcezza.
Il riposo ristora le membra sfinite
e mi prepara, nuovo, al giorno;
consola il cuore affaticato
e dissolve l'angoscia dei pensieri.
Per questo, prego il Cristo
e il Padre e lo Spirito Santo. Amen

(Inno dei primi secoli)