Amore infinito, Dio eterno,

ti adoro nella tua unità sovrana

e nella Trinità delle tue persone.

Ti adoro nel Padre,

creatore onnipotente di tutte le cose.

Ti adoro nel Figlio, sapienza eterna,

per il quale tutto è stato fatto:

Verbo del Padre,

incarnato nel tempo nel seno della Vergine Madre,

Gesù Cristo, redentore e re.

Ti adoro nello Spirito santo,

amore sostanziale del Padre e del Figlio,

nel quale è la luce, la forza, la fecondità.

Ti adoro, amore infinito,

nascosto nei misteri tutti della nostra fede.

Ti adoro palpitante nel Cuore di Cristo,

tuo ineffabile tabernacolo, e a te mi consacro.

Io mi dono a te senza timore,

nella pienezza della mia volontà.

Prendi possesso del mio essere,

pervadilo interamente. Amen.

(L.M. Claret de la Touche)

 

 

Dal vangelo secondo Giovanni (19,31-34).

Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce, chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e all'altro che era stato crocifisso con Gesù. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

 

Da un'omelia del cardinale Carlo Maria Martini

Gesù è morto e quello che accade dopo non sembrerebbe avere più significato. Invece Giovanni dedica a tale dettaglio più righe che ad altri episodi della passione. Cosa c'è di misterioso nel fluire del sangue e dell'acqua dal Cuore squarciato di Gesù. C'è in questo episodio una ricchezza di simboli da capire, che i Padri della Chiesa hanno ben colto. Afferma Origene: «Se egli non fosse stato percosso e non fosse uscito dal suo fianco sangue e acqua, noi tutti soffriremmo la sete della parola di Dio». E sant'Ambrogio: «Si sprigionò dunque acqua dalla ferita, affinché noi bevessimo la salvezza. Ne berranno tutti i peccatori della terra, purché smettano di peccare ». Origene vede nel Cuore trafitto qualcosa che riempie la nostra fede; Ambrogio vi contempla un simbolo della salvezza di tutta l'umanità, la cui redenzione dipende appunto dall'acqua che esce dalla ferita. Dunque, tutto ciò che viviamo (fatiche, pesantezze, sofferenze, preoccupazioni) sono da ricondurre al Cuore ferito di Cristo, che è la radice di ogni azione misericordiosa e paziente della Chiesa. Esso è, cioè, la radice di tutto ciò che si dispiega nella pastorale, nella vita della comunità cristiana. Per questo i papi, nelle loro encicliche, hanno visto nella devozione al Sacro Cuore, non un modo tra gli altri di onorare la persona di Cristo, bensì il modo di fare sintesi della rivelazione, di cogliere il mistero della Trinità, dell'Incarnazione, della Redenzione, sotto l'aspetto della misericordia e della grazia, della vita che è più forte della morte, del mistero della debolezza estrema come manifestazione della gloria del Signore e come luogo da cui parte la salvezza di Dio per noi. Il Cuore squarciato di Gesù è la sorgente zampillante che ci incoraggia continuamente e che ci permette ogni giorno, ogni ora, di riprendere il nostro cammino.

 

 

Rit.: Rinnova in noi la grazia del Battesimo.

- Cuore di Gesù, che porti il male del mondo. - Rit.

- Cuore di Gesù, che doni tutto di te in croce. - Rit.

- Cuore di Gesù, che muori per il bene di tutti. - Rit.

- Cuore di Gesù, che riveli la gravità del peccato. - Rit.

- Cuore di Gesù, che rifiuti ogni mediocrità spirituale. - Rit.

- Cuore di Gesù, che ami senza essere riamato. - Rit.

- Cuore di Gesù, che lasci in eredità il tuo esempio. - Rit.

- Cuore di Gesù, che parli nei tuoi testimoni. - Rit.

- Cuore di Gesù, che preghi con l'offerta di te al Padre. - Rit.

 

Dagli scritti di santa Faustina Kowalska

Ci sono attacchi nei quali l'anima non ha il tempo né per riflettere, né per chiedere consigli, né per nient'altro. In quei casi, bisogna combattere per la vita o per la morte. Qualche volta è bene rifugiarsi nella ferita del Cuore di Gesù, non rispondendo nemmeno una parola: per quell'atto stesso il nemico è già sconfitto. Benedetto l'istante e il momento nel quale Gesù ci lascia il suo misericordiosissimo Cuore! Voglio soffrire senza lamentarmi, consolare gli altri, e le mie sofferenze immergerle nel dolcissimo Cuore di Gesù. Felice l'anima che ha capito l'amore del Cuore di Gesù. Sento che sono totalmente proprietà di Dio. Sono pienamente tranquilla per tutto, poiché so che è compito dello Sposo pensare a me. Ho dimenticato completamente me stessa. La mia fiducia è riposta senza limiti nel suo misericordiosissimo Cuore. Sono continuamente unita a lui. Avverto come se Gesù non potesse essere felice senza di me e io senza di lui. Avverto bene che la mia missione non finirà con la mia morte, ma incomincerà. O anime dubbiose, solleverò per voi il velo del paradiso, per convincervi della bontà di Dio, perché non continuiate a ferire con la diffidenza il Cuore dolcissimo di Gesù.

 

Rit.: E noi saremo salvi.

- Cuore di Gesù, sostieni la fede nel nostro cuore. - Rit.

- Cuore di Gesù, dona la tua sapienza al nostro cuore - Rit.

- Cuore di Gesù, semina il Vangelo nel nostro cuore. - Rit.

- Cuore di Gesù, allarga i confini del nostro cuore. - Rit.

- Cuore di Gesù, riordina quanto abbiamo nel nostro cuore. - Rit.

- Cuore di Gesù, radica la pace nel nostro cuore. - Rit.

- Cuore di Gesù, eleva i progetti del nostro cuore. - Rit.

- Cuore di Gesù, benedici chi portiamo nel cuore. - Rit.

- Cuore di Gesù, semina la gioia nel nostro cuore. - Rit.

 

 

Gesù, chiudimi in fondo al tuo Cuore

e difendimi dagli assalti del nemico.

Non attendo aiuto dagli uomini:

ogni mia speranza è in te.

Dammi il tuo Cuore misericordioso,

che può tutto, e sarà sufficiente per me: non temo nulla.

Di una cosa soltanto ho paura: di offendere te.

Lascio a te la completa libertà di guidare l'anima mia

per le strade che tu vuoi.

Fammi riposare accanto al tuo Cuore.

(santa Faustina Kowalska)