O Padre Santo, tu, per mezzo di Gesù,
mi hai rigenerato a vita nuova
nell'acqua e nello Spirito Santo.
Concedimi, ti prego, mio Signore,
la completa remissione dei peccati
e il dono dello Spirito, per la vita eterna.
O Gesù, sole di giustizia,
rivestimi di te, perché io possa vivere sempre secondo la tua volontà.
O Gesù, luce senza tramonto,
accendi in me la lampada ardente
del tuo amore infinito.
Aiutami, Signore mio e Dio mio,
a custodire in modo irreprensibile
la veste candida del mio battesimo.
Così, quando mi chiamerai a te, avrò in dono la gioia senza fine della vita eterna
e l'incanto divino del tuo volto.
Il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona; Giona restò nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore suo Dio e disse: «Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito; dal profondo degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce. Mi hai gettato nell`abisso, nel cuore del mare e le correnti mi hanno circondato; tutti i tuoi flutti e le tue onde sono passati sopra di me. Io dicevo: Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio.
Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l`abisso mi ha avvolto, l`alga si è avvinta al mio capo. Sono sceso alle radici dei monti,la terra ha chiuso le sue spranghe dietro a me per sempre. Ma tu hai fatto risalire dalla fossa la mia vita, Signore mio Dio. Quando in me sentivo venir meno la vita, ho ricordato il Signore. La mia preghiera è giunta fino a te, fino alla tua santa dimora. Quelli che onorano vane nullità abbandonano il loro amore. Ma io con voce di lode offrirò a te un sacrificio e adempirò il voto che ho fatto; la salvezza viene dal Signore». E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull`asciutto.
«Come la cerva anela ai corsi d`acqua, così l`anima mia anela a te, o Dio». Dunque come quei cervi anelano ai corsi d`acqua, così anche i nostri cervi che, allontanandosi dall`Egitto e dal mondo, hanno ucciso il faraone nelle loro acque ed hanno sommerso il suo esercito nel battesimo, dopo l`uccisione del diavolo, anelano alle fonti della Chiesa, cioè al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Che il Padre sia sorgente, è scritto nel profeta Geremia: «Hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne screpolate che non tengono l`acqua». Del Figlio poi leggiamo in un passo: «Hanno abbandonato la fonte della Sapienza». Infine dello Spirito Santo si dice: «Chi beve dell`acqua, che io gli darò... (questa) diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». L`evangelista spiega il passo dicendo che questa parola del Signore si riferisce allo Spirito Santo. I testi citati provano chiarissimamente che il mistero della Trinità è la triplice fonte della Chiesa. A questa fonte anela l`anima del credente, questa fonte brama l`anima del battezzato, dicendo: L`anima mia ha sete di Dio, fonte viva. Non ha desiderato infatti freddamente di vedere Dio, ma l`ha desiderato con tutta la brama, ne ha avuto una sete ardentissima. Prima di ricevere il battesimo parlavano tra loro e dicevano: «Quando verrò e vedrò il volto di Dio?». Ecco, si è compiuto quello che domandavano; sono venuti e stanno in piedi dinanzi al volto di Dio e si son presentati davanti all`altare e al mistero del Salvatore. Ammessi a ricevere il Corpo di Cristo e rinati nella sorgente della vita, parlano fiduciosamente e dicono: Mi avanzerò nel luogo del tabernacolo mirabile, fino alla casa di Dio. La casa di Dio è la Chiesa, questo è il tabernacolo mirabile, perché in esso si trova «la voce della letizia e della lode e il canto di quanti siedono al convito». Voi che vi siete rivestiti di Cristo e, seguendo la nostra guida, mediante la parola di Dio siete stati tratti come pesciolini all`amo fuori dei gorghi di questo mondo, dite dunque: In noi è mutata la natura delle cose. Infatti i pesci, che sono estratti dal mare, muoiono. Gli apostoli invece ci anno estratti dal mare di questo mondo e ci hanno pescati perché da morti fossimo vivificati. Finché eravamo nel mondo i nostri occhi guardavano verso il profondo dell`abisso e la nostra vita era immersa nel fango, ma, dopo che siamo stati strappati ai flutti, abbiamo cominciato a vedere il sole, abbiamo cominciato a contemplare la vera luce ed emozionati da una gioia straordinaria, diciamo all`anima nostra: «Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio».
Il Cristo, creatore di ogni cosa, è disceso dal cielo come pioggia, si è fatto conoscere come una sorgente, ha effuso se stesso come un fiume, si è fatto battezzare nel Giordano... La sorgente incomprensibile, la sorgente che dà agli uomini la vita e che non si esaurisce mai, si nasconde sotto un po` d`acqua povera e vana. Lui che è onnipresente, mai lontano da nessun luogo, lui che è incomprensibile agli angeli e invisibile agli uomini, si fa battezzare, perché così ha voluto... Ed ecco che per lui si aprirono i cieli e si udì una voce che diceva: «Questi è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto» (Mt 3,16-17). Il diletto genera amore, la luce immateriale genera la luce inaccessibile (1Tm 6,18)... Questi è il mio Figlio diletto: affamato, nutre migliaia di esseri; spossato, dà riposo a chi è prostrato dalla fatica; mentre non ha dove posare il capo, porta ogni cosa nelle sue mani; consumato dalla sofferenza, risana ogni malattia; schiaffeggiato, dà la libertà al mondo; trafitto al costato, risana il costato di Adamo. Ma vi prego, fatemi bene attenzione: vorrei risalire alla sorgente della vita, contemplare la sorgente da cui scaturisce la salvezza. Il Padre dell`immortalità ha mandato nel mondo il Figlio, il Verbo immortale. Questi viene tra gli uomini per immergerli nell`acqua e nello Spirito. Volendoci rigenerare all`immortalità dell`anima e del corpo, ha infuso in noi lo Spirito della vita, avvolgendoci interamente come in un`armatura incorruttibile. Se dunque l`uomo è stato reso immortale, sarà anche reso partecipe della natura divina (2Pt 1,4). E se l`uomo è stato fatto Dio per mezzo dell`acqua e dello Spirito Santo con la rigenerazione battesimale, diverrà anche coerede del Cristo (Rm 8,17) con la risurrezione dei morti. Per questo io grido: Venite popoli e genti tutte all`immortalità del battesimo... Questa è l`acqua che partecipa dello Spirito: da essa è irrigato il paradiso, da essa è resa fertile la terra, per essa crescono le piante e gli animali si moltiplicano. In una parola, grazie a quest`acqua in cui il Cristo si fece battezzare e sulla quale discese lo Spirito, simile ad una colomba, l`uomo è rigenerato e richiamato alla vita. Chi scende con fede nel lavacro della rigenerazione, si spoglia della sua servitù e riveste la filiazione divina. Riemerge dal battesimo vestito di luce come il sole e irradia attorno a sé lo splendore della giustizia. Ma, ciò che più importa, ne risale figlio di Dio e coerede del Cristo. A lui e allo Spirito infinitamente santo, buono e vivificante, gloria e potere ora e sempre, per tutti i secoli dei secoli. Amen. (Pseudo-Ippolito, Discorso sulla santa teofania)
Preghiera
Signore Gesù,
tu sai che non sappiamo dirti
la parola dell'amore totale:
ma noi sappiamo che il nostro povero amore ti basta,
per fare di noi dei discepoli fedeli fino alla fine.
E' quest'umile amore che ti offriamo:
prendilo, Signore e dì ancora in modo nuovo
la tua Parola per noi: " Seguimi "
Allora, la nostra vita si aprirà al futuro della tua croce,
per andare non dove avremmo voluto o sognato o sperato,
ma dove tu vorrai per ciascuno di noi, abbandonati a te,
come il discepolo dell'amore e dell'attesa
in una confidenza infinita.
Allora non saremo più noi a portare la croce,
ma sarà la tua croce a portare noi,
colmando il nostro cuore di pace, e i nostri giorni
di speranza e di amore. Amen.