Testimonianza del Prof. José Maria Proença de Almeida Garret,

 

docente all'Università di Coimbra e testimone oculare dell'episodio:

I miei occhi han visto così

...Arrivai in sul mezzo giorno. La pioggia che da mattino cadeva minuta, e persistente, spinta ora da un vento rabbioso, continuava irritante, minacciando tutto sommergere. Mi fermai sulla strada... che sovrasta un poco il luogo che dicevano esser quello dell'apparizione. Era a poco più di cento metri... ...Adesso la pioggia si rovesciava sulle teste e scorrendo a rigagnoli giù per gli abiti ne li infracidava. Erano quasi le due pomeridiane (poco dopo il mezzogiorno astronomico). Il sole qualche istante prima aveva rotto radioso il denso strato di nube che lo velava: tutti gli sguardi furono a lui, quasi attirati da calamita. Anche io a fissarlo e lo vidi somigliante a un disco a netti contorni, fulgente ma senza barbaglio. Non mi sembrò esatto il confronto che sentii fare proprio lì a Fatima, con un disco di argento appannato. No, il suo aspetto era di un chiarore così nitido e cangiante da sembrare come una perla d'Oriente... Appariva come un disco piatto e lucido che si sarebbe detto ricavato dalle valve di una conchiglia. Non si poteva nemmeno confondere col sole visto attraverso la nebbia, di cui non c'era traccia, poiché non era né confuso né velato, bensì aveva il bordo nettissimo... Le nubi che leggere correvano da est verso ovest non nascondevano la luce dell'astro, cosicché si aveva l'impressione che passassero dietro il sole e non davanti... È sorprendente che per un tempo così lungo sia stato possibile fissare l'astro senza il minimo fastidio per gli occhi... 
....Questo disco varieggiato e splendente parea avesse la vertigine del moto. Non era lo scintillio della luce viva di stella. Girava su se stesso con una velocità travolgente. Il sole prese ad emettere in rapida successione, getti di luce blu, rossa, violetta, gialla e verde". Divenuto rosso sangue e come staccato dal firmamento  il sole sembrò, come lanciato da una mano invisibile e onnipotente, rimbalzare nel cielo e cadere con una serie di salti verso terra, mentre la temperatura si elevava rapidamente... Ad un tratto risuona da tutto quel popolo un clamore, come un grido d'angoscia. Il sole, conservando la velocità della sua rotazione, si stacca dal firmamento e sanguigno avanza verso terra, minacciando schiacciarci sotto il peso della sua ignea ed ingente mole. Sono secondi di impressione terrificante... Tutti questi fenomeni che ho citato e descritto, li ho osservati io freddo, sereno, senza commozione alcuna. Ad altri tocca spiegarli o interpretarli.